Negli ultimi quindici anni il valore delle case degli italiani è cresciuto del 76%, passando da 3.268 a 5.738 miliardi, con un lieve calo registrato soltanto a partire dal 2012. È il dato registrato dall’Istat, segnalando come la crescita sia stata particolarmente sostenuta negli anni precedenti alla crisi del 2008, quando il valore nominale dello stock di abitazioni è cresciuto a un tasso del 9% annuo.
Tra il 2008 e il 2011 – evidenzia ancora l’Istituto – la crescita è stata più contenuta (+1,6% in media d’anno) ma ha portato il valore dello stock abitativo a un picco pari a quasi il doppio rispetto al livello registrato nel 2001. La discesa dei prezzi, registrata sul mercato immobiliare residenziale a partire dal 2012, ha indotto una riduzione del valore medio delle abitazioni e la conseguente contrazione del valore della ricchezza abitativa, che nel 2016 risulta inferiore dell’8,1% rispetto a quella del 2011, con una variazione media annua di -1,7%.
Nel 2016 la tendenza al calo ha segnato un rallentamento (-1,3%) favorito dal primo recupero del mercato residenziale, che ha frenato la discesa dei valori medi degli immobili residenziali.