TEL AVIV – Dopo il caos in Israele, con proteste e scioperi, il premier Benyamin Netanyahu ha deciso di rinviare la riforma della Giustizia fino alla prossima sessione della Knesset dopo la Pasqua ebraica in nome della “responsabilità nazionale” e per evitare “una guerra civile”. Lascia però la legge sul tavolo invitando l’opposizione al dialogo per “gli aggiustamenti” necessari.
Netanyahu ha dovuto mediare con il suo ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben Gvir, che lunedì si è detto pronto ad aprire la crisi di governo. Con lui ha concordato la pausa della riforma in cambio dell’esame nella prossima seduta di governo e della creazione di una Guardia nazionale civile di volontari alle dirette dipendenze del ministro. “Ho accettato di rimuovere il mio veto – ha scritto Ben Gvir – in cambio di questo impegno”.
Nel frattempo, l’ambasciatore Usa in Israele Tom Nides, intervistato dalla Radio Militare, ha detto che iI premier Netanyahu sarà presto invitato alla Casa Bianca dal presidente Joe Biden: “Sono amici da 40 anni”, ha sottolineato.