GAZA CITY – Le operazioni militari di Israele proseguono senza sosta. L’esercito ha avviato “un’operazione militare mirata” nell’area dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, dove secondo le forze di difesa israeliane (Idf) si nasconde il comando militare di Hamas. Durante l’operazione, alla quale hanno preso parte oltre 100 soldati israeliani, sono state ritrovate armi e risorse di Hamas. Il capo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tedros Adhanom Ghebreyesus ha denunciato su X che l’organizzazione ha perso i contatti con il personale sanitario dell’ospedale al-Shifa di Gaza dopo l’inizio dell’operazione. A Gaza, intanto, è arrivata la prima autocisterna con carburante dall’Egitto dal 7 ottobre.
Il blitz dell’esercito di Israele
“Invitiamo tutti i terroristi di Hamas presenti nell’ospedale ad arrendersi”, recita il comunicato dell’Idf pubblicato su Telegram. Secondo le informazioni dell’intelligence israeliana, confermate dagli Stati Uniti, il comando militare del gruppo terroristico di Hamas si troverebbe all’interno dell’ospedale Al-Shifa. Per questo motivo, nella notte tra il 14 e il 15 novembre è iniziata un’operazione militare “mirata” nell’area dell’ospedale “per sconfiggere Hamas e salvare gli ostaggi”. La BBC intanto fa sapere che, secondo un giornalista presente dentro l’ospedale, dopo l’irruzione i soldati israeliani hanno iniziato a interrogare tutti i presenti nell’edificio. La BBC, tuttavia, non è stata in grado di verificare quanto riferito. L’esercito, dopo le prime ricerche all’interno dell’ospedale, ha comunicato che “non ci sono ancora indicazioni sulla presenza di ostaggi”. Le operazioni di terra di Israele – come affermato dal ministro della Difesa Gallant – continueranno fino al completamento della missione.
L’assedio allo Shifa
Il continuo uso militare dell’ospedale da parte di Hamas – secondo l’Idf – mette a rischio il suo status di protezione ai sensi del diritto internazionale. Ma per l’Olp – l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina – questa spiegazione non può essere un pretesto valido per l’ingresso allo Shifa. “Questa intrusione è un nuovo crimine di guerra” ha affermato l’organizzazione all’agenzia Wafa, facendo eco all’accusa già mossa da Hamas. Intanto ieri, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, sono morti 40 pazienti all’interno dell’ospedale.
Le mosse degli Stati Uniti
In una lunga telefonata con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente americano Joe Biden ha parlato del rilascio degli ostaggi, su cui il presidente Usa si è detto ottimista. “Credo che il rilascio degli ostaggi avverrà”, ha affermato il presidente statunitense alla vigilia del vertice con il presidente cinese Xi Jinping a San Francisco. La Casa Bianca ha però lanciato un messaggio chiaro all’esercito israeliano. “Non vogliamo vedere uno scontro a fuoco in un ospedale” ha commentato un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca.
Israele bombarda il Libano e aumentano le richieste del porto d’armi
Le operazioni militari israeliane proseguono anche nel sud del Libano. Secondo alcuni testimoni oculari vicini alla base di Shamaa, quartier generale del contingente italiano in Libano – l’artiglieria israeliana ha effettuato tre bombardamenti. L’azione militare non ha provocato vittime o danni materiali alla base italiana dell’Onu. Intanto in Israele – dal 7 ottobre – sono state registrate 236 mila richieste di porto d’armi: un numero pari al totale raggiunto negli ultimi 20 anni.