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HomeEsteri Israele bersaglia la Siria, per la Turchia “mentalità da occupazione”

Siria, 320 raid di Israele
attacchi alla Marina di Assad
Iran: "Bibi viola il diritto"

Smentita l'avanzata dell'Idf a Damasco

Trovati 40 corpi con segni di tortura

di Enza Savarese10 Dicembre 2024
10 Dicembre 2024
israele siria

Truppe dell'Idf nelle terre siriane del Golan | Foto Ansa

DAMASCO – A tre giorni dalla caduta del regime di Bashar al-Assad, la situazione in Siria rimane caotica. La decisione d’Israele di entrare nelle terre del Golan per la prima volta dal 1973 è stata criticata dall’Iran, che ha condannato il governo di Benjamin Netanyahu per aver “violato” il diritto internazionale. Il ministro degli esteri iraniano Abbas Araghchi si è inoltre scagliato contro l’Occidente, criticato per il silenzio sulla “chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite da parte del regime israeliano”. Anche la Turchia si è unita alla condanna iraniana contro Israele. Il ministro degli affari esteri turco, Hakan Fidan, ha definito le operazione di Israele in Siria un simbolo di “una mentalità d’occupazione”. 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, durante una conversazione telefonica con il segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha affermato che Ankara ha difeso la conservazione dell’integrità territoriale e la stabilità della Siria fin dal primo giorno della guerra civile” e che “la Siria dovrebbe essere governata dai siriani”. 

Sulla rapidità della caduta del regime siriano si dice preoccupato anche il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede. A margine di un evento alla Cattolica di Milano ha dichiarato: “A me fa impressione che un regime che sembrava così forte e così solido nel giro di poco tempo sia stato spazzato via”.

L’avanzata di Israele

Israele non sembra voler retrocedere. Dal rovesciamento del governo siriano, 320 raid israeliani hanno colpito le basi militari siriane. Fonti militari rendono nota una vasta operazione della Marina israeliana per distruggere la flotta navale dell’ex regime di Assad. Nella baia di Minet el-Beida e nel porto di Latakia, sulla costa siriana, sono state colpite e distrutte numerose navi della Marina siriana dotate di missili. L’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria ha definito le azioni d’attacco di Israele come parte di un piano per annientare “ogni capacità militare presente e futura delle forze armate siriane”. 

Il portavoce in lingua araba dell’Idf ha smentito su X le voci sull’avvicinamento delle forze israeliane a Damasco, definendole “completamente false” e sottolineando la presenza dei soldati solo nella zona cuscinetto tra Israele e Siria e nelle basi del Golan siriano. 

Le scoperte dei ribelli

Intanto i soldati della milizia jihadista sunnita, al potere da tre giorni in Siria, hanno dichiarato di aver trovato almeno 40 cadaveri accatastati con evidenti segni di tortura nell’obitorio di un ospedale vicino a Damasco. Secondo fonti locali e fonti mediche questi corpi sono stati trasportati poco prima della dissoluzione del regime di Assad domenica scorsa dalla prigione politica di Sednaya. Il leader dei ribelli siriani Abu Mohammed Al-Jolani ha detto che sarà pubblicata una lista degli ufficiali siriani ricercati per torture e “crimini di guerra”, promettendo ricompense per chiunque fornisca informazioni utili.

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