Gli anni Settanta sono stati anni emblematici. In particolare, il 1977 ha segnato un punto di svolta nella cultura italiana e, per questo motivo, Iris celebra il quarantennale con la rassegna “Black Out”.
Dall’11 al 15 marzo la rete tematica di Mediaset presenterà 15 film, tre a sera, rappresentativi di quegli anni: dalle proteste giovanili alla politica, dall’amore libero alle violenze.
Tra i titoli principali, “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”, una rilettura moderna con “Mio fratello è figlio unico” e “Bianca” di Nanni Moretti. Spazio anche a Pasolini, definito dai critici il più grande interprete di quegli anni e a Jerry Calà, col suo ruolo in “Pony express”, film che segna il passaggio tra gli anni ’70 e gli ’80. In “Black Out” saranno anche presentati, per la prima volta, due documentari militanti: “Pagherò caro, pagherò tutto” e “Festival del proletariato giovanile al Parco Lambro” in versione inedita e senza censure. A inaugurare e chiudere la rassegna cult, due speciali realizzati da Tatti Sanguineti e Maurizio Costanzo.
Marco Costa, direttore di Iris, abbraccia il progetto definendolo “utile per capire non solo l’atmosfera ideologica e culturale di quegli anni, ma anche l’impressione ‘fotografica’ con immagini, volti, abiti. In questo modo, ognuno potrà capire se e quanto quei giorni siano lontani da quelli di oggi”.
Entusiasta anche il direttore generale dei palinsesti Mediaset Marco Paolini, sicuro del successo, dopo aver già sperimentato i cicli di film tematici, sia con la Resistenza, sia per celebrare William Shakespeare.
Il successo, del resto, sembra anche assicurato dai numeri: in casa Mediaset si festeggiano gli ottimi risultati del canale Iris, che si conferma leader nel prime time dall’autunno del 2016 a oggi tra le reti tematiche free.