Stamattina una trentina di miliziani affiliati all’ISIS hanno provato un’incursione a Shirqat, città a circa cento chilometri a sud da Mosul. Il sindaco Ali Dodah ha raccontato che i terroristi si sono barricati in una moschea per poi attaccare un nucleo delle forze di sicurezza. Da quanto emerge nelle ultime ore, gli jihadisti hanno ucciso una persona, ferendone altre sette. L’assalto è stato poi respinto dalla polizia e dalle milizie della Mobilitazione Popolare. Quindici attentatori sarebbero stati uccisi, mentre gli altri sono stati messi in fuga. I corpi dei terroristi uccisi sono stati appesi nelle strade. La città di Shirqat è stata sotto il controllo dello Stato Islamico per oltre due anni, prima di essere riconquistata dalle truppe governative a settembre 2016.
Un attacco che, secondo il sindaco, vuole essere una dimostrazione che l’ISIS è ancora capace di combattere, nonostante le difficoltà incontrate a Mosul. Si discute anche sul peso che il discorso rilasciato ieri da Al-Baghdadi possa aver esercitato su tali azioni. I miliziani infatti, dopo essersi chiusi nella moschea e prima di prendere di mira le forze armate di sicurezza, hanno usato dei megafoni per annunciare che l’ISIS sopravviverà. La loro azione sembra perciò avere lo stesso fine di quella del mese scorso a Kirkuk, dove furono uccisi decine di civili e 76 miliziani jihadisti, secondo un bilancio ufficiale.
Intanto le forze militari irachene, a 18 giorni dall’inizio dell’offensiva per riconquistare la città simbolo dello Stato Islamico nel paese, hanno riconquistato sei distretti della città di Mosul. Sui tetti degli edifici di Alsmah, Karkukli, Al Quds, Al Karama, Al Zhur e Adin sventola adesso la bandiera irachena. Stanotte l’esercito iracheno è partito dalla parte orientale di Mosul nel tentativo di liberare i quartieri urbani dei distretti. Continua perciò l’avanzata dell’esercito per riconquistare la città, supportato dalle truppe alleate curde e dalla coalizione guidata dagli Stai Uniti. Gli jihadisti stanno però opponendo una fiera resistenza, come ha dichiarato il comandante delle forze anti-terrorismo, Abdul Ghani al Asaadi, rallentando il processo di liberazione. Secondo l’Agenzia AP, le forze irachene stanno pensando di aprire un secondo fronte a nord-est di Mosul, verso i quartieri di Tahrir e Zahara.
Possibile strage di civili durante la ritirata dell’ISIS. Secondo il portavoce dell’ONU le forze islamiste avrebbero commesso molteplici omicidi tra la popolazione civile durante la loro fuga dai quartieri assediati dall’esercito iracheno. Alcune fonti parlano di addirittura 200 vittime: un bilancio preoccupante per la situazione dei civili nelle aree in cui si combatte.