Oltre duecento fosse comuni identificate in Iraq, con un numero di vittime che oscilla tra le 6 e le 12 mila. È quanto riferisce la missione Onu nel Paese: per ora si contano 1.258 corpi solo nelle 28 fosse esaminate. Secondo le Nazioni Unite potrebbe essere un lascito dell’Isis, che ha controllato vaste zone in Iraq dal 2014 al 2017. Si tratta infatti dei governatorati di Nineveh, Kirkuk, Salah al Din e Anbar. Tra le vittime anche bambini, donne, anziani, disabili, e membri delle forze di polizia irachene.
“Le fosse comuni documentate nel nostro rapporto sono un testamento di una straziante perdita umana, di una profonda sofferenza e di una scioccante crudeltà – ha detto il rappresentante Onu in Iraq, Jan Kubis – stabilire le circostanze di queste enorme perdita di vite umane sarà un passo importante nel processo di lutto delle famiglie e nel loro cammino per vedere riconosciuti i loro diritti a verità e giustizia”.