Le proteste per il caro benzina in Iran diventano sempre più tese. Almeno tre membri delle forze di sicurezza sono stati uccisi a coltellate da un gruppo di “rivoltosi” a ovest di Teheran la scorsa notte: a riportarlo è la Fars, agenzia di stampa vicina ai Pasdaran, il corpo delle guardie della rivoluzione islamica e parte delle forze armate dello Stato.
Le vittime nello specifico sono identificate come Morteza Ebrahimi, comandante locale dei Pasdaran, Majid Sheikhi e Mustafa Rezaie, membri delle milizie islamiche Basij (forze paramilitari iraniane).
Dall’inizio delle tensioni, esplose lo scorso venerdì notte, il bilancio degli agenti morti sale a quattro, mentre i manifestanti uccisi sono almeno 12. Quest’ultimo dato potrebbe essere incerto: stando ad alcune informazioni, non verificabili e diramate da gruppi di attivisti, le vittime sarebbero oltre 40.
Nel frattempo il portavoce della magistratura di Teheran, Gholamhossein Esmaili, annuncia che “un gran numero” di responsabili dei disordini è stato identificato e verrà arrestato.