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HomeEsteri Iran, sciolta la polizia morale. Nessuna conferma da Teheran

Iran, via la polizia morale
Ma Teheran non conferma
Indetti nuovi scioperi

Il fronte interno al regime diviso

I manifestanti non si fermano

di Massimiliano Agostini05 Dicembre 2022
05 Dicembre 2022

epa10197704 People clash with police during a protest following the death of Mahsa Amini, in Tehran, Iran, 21 September 2022. Mahsa Amini, a 22-year-old Iranian woman, was arrested in Tehran on 13 September by the morality police, a unit responsible for enforcing Iran's strict dress code for women. She fell into a coma while in police custody and was declared dead on 16 September, with the authorities saying she died of a heart failure while her family advising that she had no prior health conditions. Her death has triggered protests in various areas in Iran and around the world. According to Iran's state news agency IRNA, Iranian President Ebrahim Raisi expressed his sympathy to the family of Amini on a phone call and assured them that her death will be investigated carefully. Chief Justice of Iran Gholam-Hossein Mohseni-Eje'i assured her family that upon its conclusion, the investigation results by the Iranian Legal Medicine Organization will be announced without any special considerations. EPA/STR

L’Iran ha sciolto la polizia morale. Ad annunciarlo è stato il procuratore generale ultraconservatore Mohammad Javad Montazeri in una conferenza religiosa tenutasi sabato scorso nella città santa di Qom. Alla domanda sul perché la polizia morale, accusata della morte di Masha Amini, da cui si sono scatenate le proteste della popolazione, non fosse più operativa, ha risposto “La polizia morale non ha niente a che fare con la magistratura, ed è stata abolita da chi l’ha creata”.

Nessuna conferma da Teheran

Le dichiarazioni di Montazeri, tuttavia, non hanno trovato nessun riscontro ufficiale. Il procuratore ha anche lasciato intendere che il Parlamento iraniano e il Consiglio Supremo della Rivoluzione Culturale starebbero valutando modifiche alla legge sull’hijab, che prevede l’obbligo del velo per le donne.

Rischio spaccatura nel regime

Il presidente della Repubblica islamica Ebrahim Raisi, che ha imposto ulteriori restrizioni sull’abbigliamento femminile, ha sottolineato che “la Costituzione ha valori e principi solidi e immutabili”, ma “ci sono metodi di attuazione che possono essere flessibili”. Insieme alle dichiarazioni di Montazeri queste del presidente potrebbero portare una spaccatura tra il regime degli ayatollah e la Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei, non disposti a rivoluzioni radicali.

I manifestanti non si fermano

Oggi, intanto, partono nuovi scioperi che andranno avanti per i prossimi tre giorni in molte città iraniane, indetti dagli attivisti nell’ambito delle proteste contro il governo iniziate a settembre. Le dichiarazioni sulle possibili modifiche alle rigide imposizioni sono state prese con scetticismo, e molti analisti ritengono che siano solamente un tentativo di placare le rivolte in piazza. Il clima è sempre più teso, e agli scioperi hanno aderito negozi, mercati, autotrasportatori ed operai, e nelle università c’è stato boicottaggio delle lezioni.

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