Non essendoci prospettive di raggiungere un’intesa in tempo “l’Iran avvierà domani un terzo step molto importante nella riduzione dei suoi obblighi dell’accordo sul nucleare”. A dirlo è il presidente iraniano Hassan Rohani in una riunione di gabinetto, il quale ha anche anticipato che verrà dato un ultimatum di 60 giorni all’Unione Europea per rispettare i suoi impegni.
Rohani anche parlato di colloqui con la Francia, che dureranno fino alla fine dell’anno. “La Francia dice che parlerà con gli altri Paesi europei, oltre che con Cina e Stati Uniti, e che effettueranno la coordinazione necessaria. I nostri colloqui con la Francia si svolgono in questo quadro, visto che il Paese rappresenta l’Unione Europea e i tre firmatari (europei) dell’accordo sul nucleare”, ha spiegato il presidente iraniano.
L’Iran, ha aggiunto il vice ministro degli esteri Abbas Araghchi, accetterà di tornare a rispettare i limiti dell’accordo sul nucleare del 2015 solo “se l’Unione Europea aprirà una linea di credito di 15 miliardi di dollari per quattro mesi” per pagare le esportazioni petrolifere di Teheran. La Repubblica islamica cerca in questo modo di compensare le perdite subite con la reintroduzione delle sanzioni Usa, con l’uscita di Washington dall’accordo.