Disastro aereo nei cieli dell’Iran. Un Boeing 737 della compagnia aerea ucraina Ukraine International Airlines diretto a Kiev si è schiantato poco dopo il decollo dall’aeroporto internazionale di Teheran, senza lasciare scampo ai 167 passeggeri e ai 9 membri dell’equipaggio che si trovavano a bordo del velivolo al momento dell’impatto con il suolo. Secondo il ministero degli Esteri di Kiev, tra le vittime ci sono 82 iraniani, 63 canadesi, 11 ucraini, 10 svedesi, 4 afgani, 3 tedeschi e 3 britannici. Da subito le autorità iraniane e quelle ucraine hanno escluso che l’incidente potesse essere stato causato da un attacco terroristico. L’aereo è scomparso dai radar subito dopo il decollo.
La causa dell’incidente sarebbe da rintracciare, secondo quanto riferito da Qassem Biniaz, dirigente del ministero dei Trasporti iraniano, in un incendio ad uno dei motori del velivolo. La stessa fonte ha inoltre respinto le voci su un attacco missilistico. Il primo ministro ucraino Oleksij Honcharuk in una breve conferenza stampa a Kiev ha invece dichiarato che è troppo presto per stabilire le cause dello schianto. Ha poi aggiunto che l’Ucraina ha chiesto di prendere parte alle indagini sullo schianto condotte dall’Iran.
I media locali hanno riferito che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha cancellato la sua visita ufficiale in Oman per rientrare immediatamente nel Paese.
Il Boeing 737-800, fa sapere la compagnia aerea, era stato costruito nel 2016 e consegnato direttamente alla Ukraine International Airlines dal costruttore statunitense.
Immediato il cordoglio espresso dalla cancelliera tedesca Angela Merkel su Twitter attraverso il suo portavoce, così come quello del Papa. L’agenzia iraniana Mehr ha riportato come l’Iran non sia intenzionata a dare alla Boeing le scatole nere dell’aereo precipitato. Il Guardian ha riportato delle speculazioni secondo cui il motivo di questo rifiuto sarebbe da interpretare come un tentativo dell’Iran di non far sapere che, forse, il Paese avrebbe confuso l’aereo ucraino per un aereo militare statunitense.