Continuano le proteste in Iran. La polizia nega di aver sparato contro i manifestanti durante le proteste di ieri in diverse della città della Repubblica islamica per l’abbattimento del Boeing ucraino. Hossein Rahimi, responsabile della capitale Teheran, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Fars, ha affermato che agli agenti è stato ordinato di usare moderazione.
Nei video diffusi sui social media nelle scorse ore si osservava, invece, una repressione delle forze di sicurezza iraniane. Una donna è stata colpita da un proiettile e soccorsa da altri manifestanti. Gli agenti avrebbero inseguito con le armi i dimostranti e alcuni testimoni sostengono di aver visto sangue sull’asfalto.
#BREAKING
Burning and ripping of Soleimani’s banners are still continues in Iranian cities’ demonstrations tonight.#IranProtests2020 #iranprotest pic.twitter.com/QB3IXhcYDp— Faisal Maramazi (@fmaramazi) January 12, 2020
Sull’abbattimento dell’aereo ucraino è intervenuto il portavoce del governo iraniano che ha respinto le accuse di voler insabbiare la vicenda e ha ribadito l’intento di voler affrontare la questione con “trasparenza fino in fondo”.
Il presidente americano Donald Trump si è schierato con i manifestanti e ha twittato: “non avranno mai l’arma nucleare”.
To the leaders of Iran – DO NOT KILL YOUR PROTESTERS. Thousands have already been killed or imprisoned by you, and the World is watching. More importantly, the USA is watching. Turn your internet back on and let reporters roam free! Stop the killing of your great Iranian people!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 12, 2020
Dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani, il presidente iraniano Hassan Rohani ha firmato la legge approvata la scorsa settimana dal Parlamento che classifica come “terroriste” le forze armate Usa e il Pentagono. Il testo è stato approvato in risposta alla designazione delle Guardie della rivoluzione islamica come “organizzazione terroristica” da parte di Washington.
Intanto il premier giapponese, Shinzo Abe, in visita in Arabia Saudita, prima delle tappe nei Paesi del Golfo, ha dichiarato: “Qualsiasi scontro militare in Medio Oriente che includa un Paese come l’Iran, avrà un impatto non solo sulla pace e la stabilità nella regione, ma sulla pace e la stabilità in tutto il mondo”. Necessario lo sforzo diplomatico di tutti i paesi per allentare le tensioni.