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Iran, continuano le proteste
Polizia nega di aver sparato
Trump: "No ad armi nucleari"

Diffusi video di violenze dei militari

Il Tycoon si schiera con i manifestanti

di Camilla Canale13 Gennaio 2020
13 Gennaio 2020

Iranian hardliners burn British and Israeli flags during a protest in front of the British embassy, in Tehran, Iran, 12 January 2020. According to reports, hundreds of Iranian hardliners gathered for a protest against Britain, a day after the UK ambassador to Iran Robert Macaire was detained after attending a a vigil for the victims of Ukraine passenger jet. ANSA/ABEDIN TAHERKENAREH

Continuano le proteste in Iran. La polizia nega di aver sparato contro i manifestanti durante le proteste di ieri in diverse della città della Repubblica islamica per l’abbattimento del Boeing ucraino. Hossein Rahimi, responsabile della capitale Teheran, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Fars, ha affermato che agli agenti è stato ordinato di usare moderazione.

Nei video diffusi sui social media nelle scorse ore si osservava, invece, una repressione delle forze di sicurezza iraniane. Una donna è stata colpita da un proiettile e soccorsa da altri manifestanti. Gli agenti avrebbero inseguito con le armi i dimostranti e alcuni testimoni sostengono di aver visto sangue sull’asfalto.

Sull’abbattimento dell’aereo ucraino è intervenuto il portavoce del governo iraniano che ha respinto le accuse di voler insabbiare la vicenda e ha ribadito l’intento di voler affrontare la questione con “trasparenza fino in fondo”.
Il presidente americano Donald Trump si è schierato con i manifestanti e ha twittato: “non avranno mai l’arma nucleare”.

Dopo l’uccisione del generale iraniano Soleimani, il presidente iraniano Hassan Rohani ha firmato la legge approvata la scorsa settimana dal Parlamento che classifica come “terroriste” le forze armate Usa e il Pentagono. Il testo è stato approvato in risposta alla designazione delle Guardie della rivoluzione islamica come “organizzazione terroristica” da parte di Washington.

Intanto il premier giapponese, Shinzo Abe, in visita in Arabia Saudita, prima delle tappe nei Paesi del Golfo, ha dichiarato: “Qualsiasi scontro militare in Medio Oriente che includa un Paese come l’Iran, avrà un impatto non solo sulla pace e la stabilità nella regione, ma sulla pace e la stabilità in tutto il mondo”. Necessario lo sforzo diplomatico di tutti i paesi per allentare le tensioni.

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