ROMA – Le parole della presidente del Consiglio dimostrano tutto il disagio del governo italiano nei confronti di Bruxelles in merito al dossier Ita – Lufthansa. “È curioso”, ha affermato la premier Giorgia Meloni “che la Commissione che da anni ci chiede di trovare una soluzione, quando la troviamo la blocca”. Fa calare il gelo su Roma l’intervento della premier durante la conferenza stampa di chiusura del G20 di Nuova Delhi sul documento appena arrivato sul tavolo della Commissione europea.
Per il governo è fondamentale che il dossier vada in porto. Il documento è figlio di una trattativa di quattro mesi tra il Ministero dell’Economia – che detiene il 100% di Ita – e la compagnia di voli tedesca, chiusa lo scorso 25 maggio e approvata dalla Corte dei Conti il 16 giugno. Il vicepremier e ministro di Trasporti e Infrastrutture Matteo Salvini spera in “un ok dell’Ue” per poter “chiudere un capitolo problematico per lavoratori e lavoratrici, per viaggiatori e viaggiatrici”.
Una “sgrammaticatura” istituzionale, quella delle parole di Meloni, che secondo alcuni potrebbe indispettire lo stesso commissario Paolo Gentiloni, già accusato da Salvini di “giocare con la maglia di altre nazionali” sui tavoli di confronto europei. Ma da Bruxelles fanno sapere che Gentiloni non è compente per il settore della concorrenza, e che adesso il documento passa tra le mani di Didier Reynders.
Per Giancarlo Giorgetti, ministro responsabile del patto che garantisce a Lufthansa il 41% della compagnia ex Alitalia, mancherebbe soltanto il via libera della Commissione per terminare la procedura. Ma l’ok – se ci sarà – arriverà tra qualche settimana. A rimarcare la centralità del ruolo del commissario anche le parole del ministro del Made in Italy Adolfo Urso: “In Gentiloni c’è la piena consapevolezza del sostegno del suo paese”. Per il responsabile dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida il patto con la compagnia tedesca è uno strumento per tutelare i lavoratori, “cosa che è il nostro primo obiettivo”.