Il nuovo contratto, firmato il 9 febbraio, potrebbe avere delle cattive conseguenze per un un milione e 200mila insegnanti. L’aumento di 96 euro infatti (85 euro lordi in media al mese a cui si aggiungono i 450 euro di arretrati una tantum) potrebbe far saltare il bonus degli 80 euro. Il contratto resterà in vigore fino a dicembre, poi bisognerà rinegoziarlo. La busta paga di questo mese ha infatti innescato la protesta di moltissimi docenti, che si sono lamentati di come dei leggeri sforamenti in sede di conguaglio abbiano già fatto partire la misura di restituzione.
«Con l’aumento contrattuale, chi ha avuto gli 80 euro di bonus non li perderà, non è mai stato in dubbio» si è affrettata a dire Marianna Madia, ministro della Pubblica Amministrazione. Intanto però sul sito Orizzontescuola.it è comparsa una nota dal titolo “Bonus 80 euro, come incide sul conguaglio fiscale” che spiega come la somma spetti per intero fino ai 24mila euro lordi, e solo parzialmente da 24mila ai 26mila. Il problema è che tra gli insegnanti sono moltissimi quelli che si attestano in questa seconda fascia, che non presenta nessuna garanzia.