BOLOGNA – Svastiche e bandiere suprematiste. Sono queste le tracce dell’eredità del gruppo neonazista “Werwolf Division”, stanate durante un blitz della Polizia di Stato in tutta Italia. Il Gip del Tribunale di Bologna ha già emesso 12 misure cautelari dopo alcune perquisizioni che hanno interessato 13 persone. Secondo una nota degli inquirenti, i membri arrestati aderivano ad una “vera e propria cellula organizzata, già in fase operativa e in grado di realizzare attentati anche con le tecniche usate dai cosiddetti lone wolves (lupi solitari) sia suprematisti che jihadisti”.
Finalità di terrorismo e propaganda suprematista sono le accuse rivolte ai membri del gruppo. Ad esse si aggiungono detenzione illegale di arma da fuoco e istigazione a delinquere, con l’aggravante di discriminazione razziale, etnica e religiosa.Le indagini attribuiscono al gruppo anche l’organizzazione di attività di reclutamento di “nuovi uomini e donne pronti alla rivoluzione” sia attraverso dedicati gruppi Telegram denominati “Werwolf Division Discussioni” e “Movimento Nuova Alba”.
L’operazione, richiesta dalla Procura di Bologna, è coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione. L’origine dell’inchiesta è da imputare ai contatti accertati tra i capi del gruppo e i vertici di un’altra associazione negazionista e suprematista, l”Ordine di Hagal”. Fatti che lanciano l’allarme su un fenomeno in rapida ascesa non solo nel territorio nazionale, ma anche europeo.
È il caso della Germania, ad esempio, dove le ideologie naziste continuano a crescere anche grazie al partito di estrema destra Afd. O di Polonia e Austria, dove grazie ad alcune operazioni sono stati predisposti arresti nei confronti di giovani membri del gruppo “Separatisti sassoni”, fondato nel 2020. Secondo gli inquirenti l’obiettivo del gruppo era “conquistare alcune aree dell’est della Germania dopo il collasso del paese”. Vicende simili tra loro, che fanno emergere un problema strutturale che dovrebbe riguardare non solo i governi locali ma anche i vertici europei.