Sono le ultime ore per slogan, comizi e ospitate tv. A breve scatterà il silenzio elettorale, che accompagnerà i cittadini italiani fino alla domenica delle urne. Una chiusura sobria per ora, che mostra dei partiti che hanno quasi perso ogni speranza di una maggioranza netta. Gli ultimi sussulti della campagna elettorale vengono dal centrosinistra. Matteo Renzi, durante la trasmissione televisiva Omnibus, ha annunciato: “Resterò segretario del Pd fino al 2021, sono le primarie del partito a decidere il segretario”. L’ex premier ha rimarcato il proprio ruolo, dopo che per molti giorni gli era stato contrapposto il nome di Paolo Gentiloni, molto apprezzato anche all’estero.
“Se pensate di affidare il vostro futuro in mano a degli apprendisti stregoni, Grillo e la Lega sono la risposta. Ma se volete solidità, serietà e un paese che continua a crescere, la scelta è il Pd” ha concluso Renzi. Dal Movimento Cinque Stelle, invece, è arrivata ieri la presentazione dell’ipotetica squadra di governo, già inviata al Presidente Sergio Mattarella nei giorni scorsi. Il candidato premier, Luigi Di Maio, sostiene che questa sia stata l’ennesima prova di trasparenza verso i suoi elettori da parte del Movimento.
In un post sul blog Beppe Grillo ha detto addio al “Vaffa”, il grido che dal 2007 accompagnava il Movimento e che, con la generazione Di Maio, si mette definitivamente da parte. Tra i ministri proposti, le ultime discussioni hanno riguardato Salvatore Giuliano, preside che aveva aiutato a scrivere la Buona Scuola e poco tempo fa scriveva a Renzi: “La scuola è con te!”
Il centrodestra, che si mostra fortemente ottimista, è stato protagonista di un episodio curioso. In un fuori onda al Teatro Adriano, dove si svolgeva la conferenza stampa finale con Silvio Berlusconi, i due leader Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono stati pizzicati in una preoccupata conversazione con Raffaele Fitto.
Per la Meloni sarà Salvini ad arrivare primo, mentre lui replica: “Sicuramente farò il 30%”. Fitto, più oscuro, prevede: “I grillini al Sud fanno cappotto. Sai che può succedere? Che vincono tutti i collegi uninominali”. Al che il capo leghista si sbilancia in un parere quanto mai inatteso: “Io spero che il Pd prenda il 22”.