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Denunciato Israele alla Corte dell’Aja

Aja, al via il processo
contro Israele per genocidio
del popolo palestinese

L'accusa intentata dal Sudafrica

Bibi: "Non cacceremo civili da Gaza"

di Alessandra Bucchi11 Gennaio 2024
11 Gennaio 2024
Israele genocidio

Fumo che si alza in seguito agli attacchi aerei israeliani a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza | Foto Ansa

AJA – L’udienza nei confronti di Israele è iniziata. La Corte internazionale di giustizia, il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, dovrà esprimersi sull’accusa di genocidio mossa dal Sudafrica contro lo Stato ebraico per la guerra nella striscia di Gaza. L’accusa verrà discussa oggi e domani in due udienze pubbliche. Intanto il numero delle vittime del conflitto continua a salire senza sosta superando quota 23 mila. “Le operazioni militari di Israele a Gaza hanno spinto la popolazione sull’orlo della carestia” accusa l’avvocato sudafricano alla Corte Adila Hassim. 

Le reazioni

Non sono mancate le reazioni a poche ore dall’inizio dei lavori. Il premier Benyamin Netanyahu assicura che “Israele non ha intenzione di occupare in modo permanente Gaza o di spostare la sua popolazione civile”. Il leader sottolinea come dall’inizio della ostilità ci sia “piena conformità con la legge internazionale”. L’obiettivo, aggiunge Netanyahu, è quello di “liberare Gaza dai terroristi e di riavere gli ostaggi”. Dopodiché “Gaza potrà essere demilitarizzata e deradicalizzata, creando così la possibilità di un futuro migliore sia per Israele sia per i palestinesi”. Intanto Israele sostiene di avere le prove che fra i miliziani di Hamas che hanno preso parte alle stragi del 7 ottobre in Israele “vi erano dipendenti dell’Unrwa”, l’organizzazione delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi a Gaza. Forte l’indignazione dell’ex premier Naftali Bennett che paragona l’udienza “all’Affare Dreyfus del ventunesimo secolo, uno spettacolo di ipocrisia, antisemitismo e vergogna per coloro che prendono parte a questa finzione”.

Gli sforzi diplomatici

Proseguono anche gli sforzi diplomatici del segretario di Stato americano Antony Blinken in Medio Oriente. Dopo l’incontro a Tel Aviv con Netanyahu e il faccia a faccia con il presidente israeliano Abu Mazen a Ramallah, Blinken è atterrato al Cairo, dove incontrerà il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi. Continuano anche i lavori del Consiglio di Sicurezza Onu. È stata infatti approvata la bozza di risoluzione che condanna e chiede l’immediata cessazione degli attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro navi mercantili nell’area del Mar Rosso. Il testo ha ottenuto 11 voti a favore e 4 astensioni (tra cui Russia e Cina). La Marina Usa ha abbattuto un totale di 24 missili e droni Houthi lanciati dallo Yemen, in uno dei più grandi attacchi dei ribelli avvenuti nel Mar Rosso negli ultimi mesi. 

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