MILANO – Verrà presentato domani 20 settembre alla Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano il libro “Ingemaus” di Marco Meier. L’autore ripercorre la storia dei primi trent’anni di Inge Schönthal, la ragazza che diventò Inge Feltrinelli, a cinque anni dalla sua comparsa. I suoi incontri, i suoi viaggi, le sue avventure. La caccia ai fotografi famosi, i reportage in ogni angolo del mondo, gli incontri fondamentali e i suoi scoop più famosi: Ernest Hemingway e Pablo Picasso. La storia di una ragazza alla ricerca della sua strada, fino all’incontro con Giangiacomo Feltrinelli.
La storia di Inge
Nata in Germania nel 1930 da padre ebreo e madre luterana, “Ingemaus” (topolina, come la chiamano in famiglia) è stata perseguitata dal nazismo. Solo grazie alla madre riesce a salvarsi, e finita la guerra, la ragazza di Gottinga parte per Amburgo, dove decide di diventare fotoreporter pur non avendo mai tenuto in mano una macchina fotografica. Qui inizia a lavorare per “Constanze”, la rivista femminile che rompe gli schemi della donna casalinga e inizia a collezionare scoop: dalla foto di Greta Garbo per strada, ai ritratti dei fotografi famosi – Richard Avedon, John Rawlings, Erwin Blumenfeld. E poi Anna Magnani, Billy Wilder e Haudrey Hepburn (sul set di Arianna), Winston Churchill e Kennedy. I veri colpi sono però Piccasso ed Hemingway, immortalati nella famosa foto del marlin. Quei due reportage le danno fama internazionale, in un epoca in cui sono poche le donne fotografe. Inge viaggia per il mondo e ogni volta cerca e racconta storie di donne esemplari, conosce persone in ogni continente, tesse rapporti, ha un’agenda dove annota tutto.
“C’è chi sostiene che io abbia fatto carriera grazie al mio fascino e alla mia impertinenza. Conosco colleghe che sono molto più affascinanti e molto più impertinenti di me, e hanno avuto meno successo. Le cose non sono così semplici come a volte appaiono”, disse Inge. Quando le chiesero di scrivere un manuale per diventare reporter – mai realizzato- lei appunta: “Immortala ogni stazione ferroviaria!”. Ogni più piccolo e insignificante evento può trasformarsi in una storia sensazionale, se solo sai coglierlo.