È stato scarcerato Luca Sostegni, il presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri coinvolto nell’indagine milanese su Lombardia Film Commission e sui presunti fondi neri alla Lega. A deciderlo è stato, oggi, il giudice delle indagini preliminari Giulio Fanales che ha accolto la richiesta dell’avvocato della difesa Giuseppe Alessandro Pennisi e ha predisposto per Sostegni gli arresti domiciliari al posto del carcere.
Decisione dettata dalla “proficua collaborazione fornita dall’indagato allo sviluppo delle indagini, unitamente alle dichiarazioni ammissive in ordine alle proprie responsabilità” – che ha consentito di ritenerlo incapace di reiterazione del reato è ciò che si legge nel provvedimento di scarcerazione a firma del gip di Milano.
Luca Sostegni, 62 anni, presunto prestanome del commercialista Michele Scillieri in carcere dallo scorso 15 luglio, era stato fermato in quella stessa data per il pericolo di fuga verso il Brasile, Paese dove si era trasferito dopo aver trovato una nuova compagna e dove ha aperto una pizzeria.
Nel corso della sua carcerazione l’imputato ha fornito al procuratore aggiunto Eugenio Fusco e al pm Stefano Civardi informazioni legate al ruolo da lui giocato nell’operazione della compravendita del capannone pagato a ‘prezzo gonfiato’ da Lombardia film commision e dritte sul giro dei soldi incassati.
La Lfc, all’epoca presieduta da Di Rubba, scelto in quota Lega Nord avrebbe acquistato il capannone da una società gestita da Fabio Barbarossa, cognato di Scillieri. Compravendita che, per l’accusa, era stata compiuta al prezzo gonfiato di 800mila euro: soldi pubblici. Il legale Pennisi sta ora portando il suo cliente in un’abitazione in una località fuori Parma. Lì Sostegni sarà agli arresti domiciliari.