E’ una spy story in piena regola quella sui rapporti tra ‘ndrangheta e Juventus svelata ieri sera dal servizio di Report. Ci sono i boss vicini alla potentissima famiglia Pesce di Rosarno, Saverio e Rocco Dominello, considerati i garanti degli interessi economici delle cosche sul business del bagarinaggio, un affare da oltre un milione e mezzo di euro l’anno. C’è un suicidìo a tinte fosche e sul quale permangono ancora parecchi dubbi, quello di Raffaello Bucci, il responsabile dei rapporti tra la tifoseria bianconera e la società, che potrebbe essere stato indotto a gettarsi da un ponte a causa delle minacce ricevute dagli ‘ndranghetisti. Ci sono addirittura i servizi segreti, che indagavano sulla presunta vendita di armi che i No Tav avrebbero richiesto agli esponenti criminali della curva dello Stadium. L’inchiesta non ha lasciato da parte nemmeno la società bianconera e i suoi esponenti di spicco che, seppur estranei alle vicende più spinose dal punto di vista penale, intrattenevano rapporti sporadici con i capi ultras coinvolti nel commercio a prezzi maggiorati dei ticket delle partite. Lo stesso Andrea Agnelli avrebbe incontrato Dominello figlio, seppur non consapevole dei rapporti che il suo interlocutore intratteneva con la malavita. Un velo che già l’inchiesta giudiziaria “Alto Piemonte” aveva stracciato e che aveva portato a condanne anche pesanti per i principali imputati.
Inchiesta Report
ticket ceduti ai boss
la Juventus nel ciclone
Rapporti con esponenti 'ndrangheta
ma nessun rilievo penale
23 Ottobre 201846