TORINO – L’udienza preliminare per l’inchiesta Prisma sui conti della Juventus, secondo quanto si apprende da fonti qualificate, è stata fissata per il prossimo 27 marzo di fronte al giudice Marco Picco. Nel corso della seduta il giudice per l’udienza preliminare deciderà se disporre il giudizio con decreto, ovvero se ci sono i margini affinché si giunga al dibattimento in aula, o se emettere sentenza di non luogo a procedere, archiviando così la questione. L’udienza riguarderà 13 imputati, tra i quali Andrea Agnelli e la società Juventus, chiamata in causa come persona giuridica. La Consob e l’Agenzia delle Entrate, individuate come soggetti offesi, potranno scegliere se costituirsi parte civile.
L’antefatto
Nell’estate del 2021 prima la Consob, organo di controllo statale sulle società quotate in borsa, e poi la Covisoc, organo federale della Figc, hanno analizzato 62 operazioni di mercato della Serie A di cui ben 42 riguardanti esclusivamente la Juventus. Ad essere studiate con particolare attenzione sono state le plusvalenze fittizie, le operazioni finalizzate a far apparire un patrimonio netto contabile superiore a quello esistente, mediante lo scambio di giocatori a prezzi ritenuti non proporzionati al loro reale valore.
La nascita dell’inchiesta Prisma
A seguito dei controlli di Consob e Covisoc, la Procura di Torino ha aperto un’indagine sulle operazioni analizzate dalle due commissioni, dando così vita all’Inchiesta Prisma. Dalle indagini preliminari è emerso che la Juventus avrebbe generato 155 milioni di plusvalenze fittizie. La misura sarebbe stata adottata dal club per ammortizzare le perdite al fine di rispettare il Fair Play Finanziario, il progetto del comitato esecutivo della Uefa che mira a estinguere i debiti contratti dalle società calcistiche per condurle all’auto-sostentamento finanziario. Le accuse mosse dagli inquirenti sono di falso in bilancio, manipolazione del mercato e false comunicazioni sociali.
Nella foto in alto Pavel Nedved e Andrea Agnelli il 7 gennaio 2023, Ansa
