È iniziata alle dieci di questa mattina l’annuale conferenza “The State of the Union” incentrata sulla crisi mondiale causata dall’emergenza sanitaria a seguito della pandemia da nuovo coronavirus.
Proprio per questo sono stati invitati esperti di tutto il mondo per tentare di delineare un quadro che possa aiutare a capire come cambierà il futuro dopo che il virus sarà debellato.
Tra gli interventi in programma, quello del premier italiano Giuseppe Conte, della presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, della direttrice esecutiva del Fondo Monetario Internazionale Kristalina Georgieva, del commissario europeo Paolo Gentiloni e di molti altri.
Intanto per l’Italia ha parlato Luigi Di Maio. Il ministro degli Affari Esteri ha rimarcato il fatto che l’Europa è di fronte “alla più grave crisi economica della sua storia, la risposta che daremo ne definirà il futuro. Le prime risposte sono andate nella giusta direzione ma ora è urgente definire ulteriori misure, serve un salto di qualità che non può che essere un grande piano per la ricostruzione”.
“Alcuni Paesi hanno chiuso le frontiere con l’Italia e abbiamo ricevuto aiuti prima da paesi extra Ue che da Paesi dell’eurozona”, ha aggiunto Di Maio. “Poi – ha proseguito – ci sono state le scuse avanzate dalla presidente Ursula von der Leyen e l’impegno a cambiare rotta ed è stato messo a punto un ventaglio di strumenti”.
A fronte della crisi generata dal coronavirus “dovremmo essere all’altezza dei nostri padri fondatori e guardare al di là dei nostri interessi a breve termine”, ha detto il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Quest’ultimo ha parlato anche del piano che di rilancio che le istituzioni europee stanno sviluppando: “Abbiamo parlato di un nuovo piano Marshall ma perché non chiamarlo piano De Gasperi? Lancio qui la proposta. Dovremmo essere all’altezza dei nostri padri fondatori e guardare al di là dei nostri interessi a breve termine”. “Abbiamo le risorse – ha aggiunto Michel – abbiamo un potenziale di resilienza e di solidarietà”.
Collegato alla conferenza c’era anche il sindaco di Firenze Dario Nardella che nel suo messaggio di saluto ai presenti, ha sottolineato l’importanza del ruolo dei sindaci e la necessità “di un coinvolgimento più strutturale delle città nel processo decisionale delle politiche europee”.