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In Comune diminuiscono le auto blu ma le spese restano identiche

di Fabio Grazzini18 Settembre 2013
18 Settembre 2013

auto-bluDopo la decisione presa a inizio luglio dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, di tagliare una ventina di auto blu e di limitare l’utilizzo delle rimanenti alle sole esigenze di lavoro – una restrizione valida per assessori, presidenti e tutte le persone per cui erano previste – i costi per l’amministrazione comunale alla voce “veicoli” sono rimasti però ad oggi del tutto invariati.

Il garage d’oro. Anche se i big del Comune sono adesso costretti a recarsi in ufficio con mezzi propri e a utilizzare le auto blu solo per spostamenti di servizio non si riscontra infatti nessun beneficio economico per le casse municipali, che continuano a spendere soldi inutilmente per il mantenimento del proprio parco macchine. Non solo: le stesse auto cedute ai vigili, anche se sulla carta vengono pagate con le risorse del corpo, sostanzialmente afferiscono sempre al bilancio comunale.
Una situazione assurda ben rappresentata dall’autorimessa di via Tito Omboni dove, dopo che il Comune ne ha cedute venticinque alla polizia municipale, si trovano una sessantina di vetture. Qui il noleggio del parcheggio – a prescindere dal numero di auto effettivamente presenti – viene 739mila euro annui, quasi 10mila euro per macchina superstite. Uno spreco legato a un contratto blindato, siglato nel 2006 dalla rimessa e dal Comune, e che scadrà solo nel 2015, sempre poi – lo consente una clausola – che non lo si voglia rinnovare per altri nove anni. La rescissione anticipata, d’altro canto, comporterebbe il pagamento di una cospicua penale da parte dell’amministrazione, che a questo punto si trova del tutto con le mani legate.

Le critiche dell’opposizione. E’ un commento caustico quello espresso da Alessandro Onorato, capogruppo della lista Marchini, uno dei due capogruppo, insieme a Marcello De Vito del Movimento 5 stelle, ad aver rinunciato all’auto blu: «In questi mesi non è cambiato nulla. Abbiamo un sindaco che da una parte inneggia alla mobilità alternativa, dall’altro gira con la scorta, senza avere il coraggio di spostare gli autisti al trasporto dei disabili e risparmiare così 10 milioni di euro. Bisognerebbe piantarla con gli slogan e passare finalmente ai fatti».
Al coro degli indignati si aggiunge poi Fabrizio Ghera, capogruppo capitolino dei Fratelli d’Italia, che dichiara: «L’unica differenza rispetto al passato è che gli autisti restano al garage ad aspettare la chiamata degli assessori, ma senza alcun risparmio per il Campidoglio».
Ma a far emergere la storia del garage è stato Federico Guidi (Pdl) presidente della Commissione conciliare sul bilancio, che al riguardo è netto: «È una vicenda di spreco di denaro pubblico che andrebbe al più presto risolta» spiega Guidi, che poi – riferendosi a un parcheggio sotterraneo semivuoto, poco distante dall’attuale, nell’area degli ex Mercati generali di via Ostiense – aggiunge: «È impensabile continuare a pagare l’affitto di un garage privato, quando l’amministrazione avrebbe a disposizione una struttura di proprietà, perfettamente equivalente e anzi attualmente sottoutilizzata».


Fabio Grazzini

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