Nei prossimi tre anni nella capitale potrebbe vedere la luce la nuova rete di superficie su ferro con l’arrivo di nuovi sette tram, voluta fortemente dal sindaco Marino per migliorare la mobilità cittadina e decongestionare il traffico. Un progetto ambizioso, a cui sta lavorando l’assessore Improta,che stando ai programmi consentirebbe alla città di Roma di viaggiare oltre che sulle nuove tranvie anche sulla metro B1 finalmente completata, e su un bel pezzo della C o almeno sulla tratta Montecompatri-Pantano-Centocelle e poi fino a Lodi. Ad accrescere l’entusiasmo di Marino sono i sette nuovi tram che cambieranno radicalmente le modalità di trasporto in città sfruttando le linee già esistenti.
Una è prevista su viale Marconi che confluendo sul percorso dell’attuale linea 3, proseguirà in viale Trastevere per concludersi a villa Borghese. Un altro tram partirà dalla zona dell’ex fiera di Roma per proseguire su via Cristoforo Colombo e ricollegarsi, dopo avere svoltato in zona San Paolo, alla linea di Viale Marconi. Ma la novità più allettante sarà il tram della Musica, 5,9 chilometri di binari che collegheranno Parioli e Prati a un costo di 45 milioni e con una capienza di 85 mila passeggeri al giorno. Stessa capacità è prevista per il tram Tiburtina che avrà un percorso di 4 chilometri e un costo di 36 milioni andando dalla fermata metro di Santa Maria del Soccorso a piazza Risorgimento. Più breve la linea che attraverserà i Fori Imperiali:1,4 chilometri per una spesa pari a 10 milioni.
La spesa totale dell’investimento, consistente nella realizzazione di 20 chilometri di binari in più, si aggira intorno ai 170 milioni di euro, e potrà avvenire solo se il piano di rientro produrrà gli effetti sperati e che il governo riconosca a Roma gli extracosti per le funzioni di capitale, 40 milioni dei quali andranno ad Atac.
Federica Tagliavia