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Nella lista degli “impresentabili” anche De Luca: mezzo Pd e Matteo Renzi contro Rosy Bindi

di Mario Di Ciommo29 Maggio 2015
29 Maggio 2015

bindi rosy

 Alla fine anche Vincenzo De Luca, entra nella lista dei 16dei 16 ‘impresentabili’, e annuncia una denuncia per Rosy Bindi . Ma mezzo Pd, Matteo Renzi in testa,  si scaglia contro la presidente dell’Antimafia, accusata di aver usato la commissione per vendette personali.
E’ il giorno dello showdown sulla black list delle candidature alle Regionali e si scatena la polemica, giusto nell’ultimo giorno di campagna elettorale.
“Durante la discussione delle elezioni regionali in molti si sono concentrati sui problemi dei candidati cosi’ detti impresentabili. Mai visto un dibattito cosi’ autoreferenziale e lontano dalla realta'”, taglia corto.Eì stata  resa nota ieri la cosiddetta ‘lista degli impresentabili’ per le elezioni regionali di domenica 31 maggio. A presentarla la presidente della commissione parlamentare Antimafia Rosy Bindi (nella foto), che  suggerisce di non votare, in una conferenza stampa ad hoc.
Nonostante sui nomi ci sia il massimo riserbo la lista nera dovrebbe essere composta da almeno 25 candidati: di questi, quindici dovrebbero arrivare dalla sola Campania e quattro dalla Puglia.
Proprio gli ‘impresentabili’ pugliesi sono finora gli unici certi. Si tratta di Giovanni Copertino, di Forza Italia, Fabio Ladisa, nella lista “Popolari per Emiliano”, Massimiliano Oggiano, lista “Oltre con Fitto” guidata da Schittulli e di Enzo Palmisano, lista Movimento politico per Schittulli, Area popolare.
Intanto sono numerosi i giudizi negativi sulla decisione della commissione di divulgare questi nomi. Si va da Peppe De Cristofaro di Sel che parla di ‘lista fuori tempo massimo’ a Michele Giarrusso del M5S che invece definisce la scelta una ‘buffonata’ fino a chi, nel trambusto che ha accompagnato i lavori della commissione è addirittura arrivato a chiedere le dimissioni di Rosy Bindi.
Di atto di ‘verità e trasparenza’ parla invece Claudio Fava, vicepresidente della commissione antimafia che sottolinea come il lavoro di verifica sia stato condiviso dai partiti e che la lista non sia la ‘colonna infame’.
Arriva anche il commento di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione, che solleva qualche dubbio sulla scelta di comporre questa ‘black list’. “Capisco che la commissione Antimafia sta facendo operazione meritoria, ma è sempre pericoloso dare patenti di impresentabilità legate anche alle sole indagini”.

Mario Di Ciommo

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