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Immigrazione, l’Europa accoglie le richieste dell’Italia. Al summit di Bruxelles il sì al principio di solidarietà

di Claudia Nardi24 Ottobre 2013
24 Ottobre 2013

Non si arrestano gli sbarchi a Lampedusa, dove ieri notte sono stati soccorsi altri due barconi che trasportavano complessivamente 250 migranti, per lo più siriani ed egiziani.
Ad aggravare la già preoccupante situazione si aggiungono anche i disordini che si continuano a verificarsi fuori dai centri d’accoglienza per i richiedenti asilo, l’ultimo, ieri mattina a Mineo, in provincia di Catania. I migranti hanno lanciato pietre contro l’auto di servizio della polizia stradale di Caltagirone, frantumando il parabrezza. Le forze dell’ordine hanno reagito sparando dei lacrimogeni per disperdere i dissidenti. I motivi della protesta sarebbero i tempi, secondo i migranti troppo lunghi, per il riconoscimento come “rifugiati politici”, e il numero non sufficiente di commissioni per l’avvio delle pratiche burocratiche.

Ed è proprio in questo contesto così drammatico che si sta svolgendo a Bruxelles il Summit interlocutorio che tratterà la questione immigrazione e vedrà impegnati, oggi e domani, i ventotto capi di Stato e di governo dell’Unione Europea. Il futuro dei migranti è rinchiuso tutto, quindi, nella nuova bozza di conclusioni del vertice del Consiglio europeo circolante in queste ore, dove sarebbero state accolte sostanzialmente le richieste italiane di dare al problema dell’immigrazione una risposta europea guidata dal principio di «solidarietà» e di un’ «equa ripartizione delle responsabilità». Il documento, inoltre, invoca «azioni determinate per prevenire la perdita di vite umane in mare».

Nell’ultima versione della bozza si specifica anche che la “task force” appositamente costituita dovrà identificare azioni concrete per combattere il fenomeno dell’immigrazione ed evitare nuove tragedie presentando un rapporto al Consiglio Ue del 5 dicembre prossimo. Inoltre, si invita ad aumentare la cooperazione con i Paesi terzi anche attraverso adeguate forme di sviluppo e di collaborazione nella gestione dei flussi.

Bruxelles sembra, quindi, volere aiutare seriamente l’Italia dopo che mercoledì scorso era stata approvata proprio dal Parlamento una risoluzione bipartisan sui flussi di migranti, in cui si chiede tra l’altro ai Paesi dell’Unione di «modificare o rivedere eventuali normative che infliggono sanzioni a chi presta assistenza in mare», un implicito riferimento alla legge Bossi-Fini.

Ad ogni modo, si annunciano tempi assai lunghi per le modifiche alle leggi comunitarie sull’immigrazione, che non saranno toccate prima di giugno 2014. Tre i Paesi membri che avevano avanzato richieste di impegno concreto all’Unione. Italia, Spagna e Malta avevano infatti chiesto anche ad altri Paesi di farsi carico dei flussi migratori, concentrati esclusivamente in quelle zone del Mediterraneo, anche e soprattutto a causa delle rigide leggi in materia, in vigore negli altri Stati.

Intanto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, arrivato al summit a Bruxelles ribadisce che quello che è successo a Lampedusa «non deve ripetersi» e per questo la posizione dell’Italia al Consiglio europeo sarà «molto ferma». «Vogliamo che il Consiglio europeo sia concentrato per dare una risposta sull’immigrazione», ha insistito Letta, «vogliamo che l’Europa cambi atteggiamento su questo argomento una volta per tutte».

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