Ancora una tragedia sul mare della Sicilia. Un peschereccio con a bordo oltre 600 profughi è stato soccorso dai mezzi della Marina militare nel Canale di Sicilia e nella stiva della vecchia imbarcazione sono stati trovati circa 30 cadaveri. Gli immigrati, secondo le fonti della Marina Militare, sarebbero morti per asfissia a causa della loro posizione nella zona prodiera dell’imbarcazione (probabilmente a causa dei gas di scarico e del troppo caldo) e saranno recuperati solo dopo l’arrivo del peschereccio a Pozzallo. Infatti, proprio la posizione in cui si trovavano i corpi ha impedito il loro immediato recupero: solo un paio di cadaveri e due donne incinta sono stati portati subito a bordo della nave militare che ora sta scortando il barcone verso il porto di Pozzallo, dove dovrebbe giungere in giornata.
Una situazione tragica quella degli sbarchi in quanto da venerdì le navi della Marina militare e della Guardia costiera, impegnate nel progetto Mare Nostrum, hanno soccorso sette barconi e hanno salvato 1.654 persone partite dalle coste africane. Solo nella giornata di ieri a Trapani sono sbarcati altri 887 profughi soccorsi in mare, la metà dei quali sono poi stati trasferiti al Nord. Un lungo elenco di cifre che sta mettendo a dura prova i comuni dove avvengono gli sbarchi, in particolare la Sicilia. I centri d’accoglienza sono al collasso e il prefetto ha chiesto aiuto al governo.
Dure anche le parole del segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini che nel suo profilo Facebook ha accusato Renzi e Alfano: “altri 30 morti su un barcone. Altri 30 morti sulla coscienza di chi difende Mare Lorum. Fermare le partenze, aiutarli a casa loro, subito! Le camicie di Renzi e Alfano sono sporche di sangue. O no?”.
Intanto Jean-Claude Juncker, politico lussemburghese e designato dai 28 come presidente della Commissione europea, sta pensando di inserire nella sua squadra per il nuovo Esecutivo Ue un commissario dedicato alla questione delle migrazioni.
Carlotta Dessì
