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Ilva, ultimatum della Procura di Taranto. Clini: «Impossibile, attendiamo l’autorizzazione»

di Federica Macagnone08 Ottobre 2012
08 Ottobre 2012

L’ultimatum all’Ilva è arrivato. Sabato scorso la Procura ha decretato che in 5 giorni gli impianti dovranno essere spenti. «E’ impossibile – ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini – perché si tratta di un impianto molto complesso. L’Autorizzazione integrata ambientale sarà pronta la settimana prossima. Ho fiducia nella legge».
Per adesso, l’Ilva ha a disposizione una manciata di giorni per avviare le procedure di spegnimento degli impianti dell’area a caldo sequestrati il 26 luglio perché inquinanti, rispettando così al decreto del gip e alla successiva ordinanza del tribunale del riesame.
L’ultimatum all’Ilva. L’ultimatum  è stato dato dalla Procura con una direttiva con la quale avvisa che, in caso di inottemperanza da parte dell’azienda, i custodi potranno nominare ausiliari «procedendo senza ulteriori indugi» allo spegnimento degli impianti. La direttiva della Procura arriva dopo un incontro che il procuratore Franco Sebastio e gli altri pm che si occupano dell’inchiesta a carico dell’Ilva per disastro ambientale hanno avuto giovedì scorso con i custodi giudiziari al palazzo di giustizia. In quella occasione i custodi avevano fatto presente ai magistrati che le procedure di spegnimento stavano ritardando per la scarsa collaborazione da parte dell’Ilva.
Lo spegnimento. Come indicato già nella precedente direttiva fatta consegnare dalla Procura all’azienda, le operazioni dovrebbero comprendere lo spegnimento degli altiforni 1 e 5, la dismissione e la bonifica dell’altoforno 3, il fermo di sette batterie del reparto Cokeria e interventi nel reparto acciaieria.
La Procura ha disposto che se l’Ilva non ottemperasse alla direttiva «i custodi amministratori si avvarranno della facoltà di nomina di ausiliari già loro concessa procedendo senza ulteriori indugi e osservando comunque tutte le cautele del caso, segnalando eventuali rifiuti, omissioni o abusi a questa Procura per tutte le possibili valutazioni del caso, anche di tipo penale». Per l’Ilva è iniziata la fase 2, prima ancora che la nuova Autorizzazione integrata ambientale, sulla quale puntano molto il governo e naturalmente l’azienda, arrivi il 9 ottobre sul tavolo della commissione Aia per ottenere l’approvazione.

Federica Macagnone

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