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HomeEconomia Ilva di Taranto, è scontro: presentate due offerte. Investimenti per 3,2 mld

Duello per l’Ilva di Taranto
presentate le offerte
investimenti per 3,2 mld

Tra un mese arriverà la decisione

questione ambientale resta centrale

di Alessio Foderi08 Marzo 2017
08 Marzo 2017

Una veduta del nuovo reparto zincatura dell'Ilva di Genova Cornigliano. 26 gennaio 2017 a Genova. ANSA/LUCA ZENNARO

La battaglia per l’acquisizione dell’Ilva di Taranto è appena iniziata. Dopo tre proroghe le due cordate hanno concretizzato sul tavolo le loro offerte, ma occorrerà attendere un mese per sapere chi vincerà. Il duello tra AcciaItalia e Arcelor-Marcegaglia rappresenta una svolta storica per l’impianto pugliese, che tre anni fa era dato per fallito con una perdita di 500 milioni l’anno, i macchinari sotto sequestro e i fornitori in attesa di pagamento. Ma già dal 2016 l’azienda presenta un fatturato 2016 in miglioramento sul 2015 a 2,2 miliardi.

Su un fronte c’è la cordata composta da AcciaItalia, Jindal, Delfin e Arvedi, col sostegno finanziario di Cassa Depositi e Prestiti, sull’altro si schiara il consorzio Am Investco Italy, formato da Marcegaglia e ArcelorMittal al quale dovrebbe aggiungersi Intesa Sanpaolo. Il consorzio ArcelorMittal e Marcegaglia ha proposto investimenti di oltre 2,3 miliardi di euro nell’Ilva con l’intenzione di produrre 9,5 milioni di tonnellate di prodotti finiti. Non solo, si sottolinea la volontà di creare un centro di ricerca a Taranto e implementare nuove tecnologie nel campo dell’acciaio. Il punto di forza dell’altro competitor è invece la società indiana Jindal South West che rappresenta il 35% della cordata. Le offerte sono state trasmesse all’advisor finanziario Rothschild che, dopo la valutazione dei singoli aspetti delle proposte, comunicherà lo schieramento vincitore. Questo avrà 30 giorni per presentare un nuovo piano ambientale e chiedere la nuova Aia che sarà data con il relativo Dpcm.

Intanto le polemiche sulla corsa all’acquisto non si fermano e riguardano in primo luogo la questione ambientale. «Le offerte sono solo uno specchietto per le allodole. Per Taranto e per i tarantini l’unico futuro possibile è chiudere lo stabilimento e riconvertire il sistema produttivo locale» spiega l’eurodeputata tarantina Rosa D’Amato, capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. Ma l’Ad di Arcelor – l’indiano Lakshmi Mittal – in un’intervista al quotidiano Il Corriere della Sera dichiara «acquisiamo l’Ilva per aiutarla a diventare la migliore azienda in Europa. Per l’ambiente sono pronti 1,2 miliardi».

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