L’Ilva ha reso noto durante il consiglio di fabbrica la necessità di dichiarare in esubero temporaneo più di 5mila dipendenti (4984 nello stabilimento di Taranto e 80 in quello di Moghera). I dipendenti usufruiranno degli ammortizzatori sociali, verosimilmente la cassa integrazione straordinaria.
L’azienda lo ha comunicato ai sindacati di categoria, in occasione dell’avvio delle consultazioni in vista della scadenza dei contratti di solidarietà, prevista per il 2 marzo. Nel documento consegnato alle organizzazioni sindacali si legge che “si rende necessario effettuare fermate parziali o anche totali di tutti gli impianti a valle e a monte del ciclo produttivo a caldo di Taranto, con inevitabile riduzione del fabbisogno di risorse umane”.
«Al di la’ dei numeri che sono relativi all’attuale scenario – ha detto Valerio d’Alò, segretario provinciale Fim Cisl di Taranto – l’aspetto che ci preme e su cui porremo la nostra attenzione, non è tanto il tipo di ammortizzatore o il peso dei coinvolti, ma di lavorare su un sistema di rotazioni, ricollocazioni e integrazioni tale da garantire il minor colpo possibile ai dipendenti».