Non minaccia di togliere la fiducia al governo ma promette di restare in campo, decaduto o meno. Il tanto atteso videomessaggio di Silvio Berlusconi, trasmesso ieri pomeriggio, manca di qualsiasi riferimento alla tenuta del governo di Enrico Letta. Non mancano invece i soliti attacchi alla “magistratura politicizzata, un contropotere dello Stato, braccio giudiziario della sinistra che vuole togliermi di mezzo”. Ma l’ex premier dovrà comunque fare i conti con il voto della Giunta per le elezioni del Senato. Ieri sera è stato infatti bocciato il documento del relatore del Pdl Andrea Augello.
Il videomessaggio. “Anche da decaduto resterò a far politica”. Silvio Berlusconi ha annunciato che non si ritirerà dalla scena in un videomessaggio di 16 minuti. Sedici minuti in cui il Cavaliere, condannato con sentenza definitiva, in sede penale per frode fiscale a quattro anni e, in sede civile, al risarcimento di 500 milioni di euro alla Cir per la vicenda Mondadori, tira fuori il vecchio canovaccio. Dal 1992 “i pm di Magistratura democratica si sono scatenati subito contro di me – dichiara l’ex premier – da quel momento mi sono stati rovesciati addosso 50 processi che hanno infangato me e la mia immagine, facendomi perdere tempo e risorse economiche”. E poi autocertifica la sua estraneità rispetto alla condanna per frode fiscale: “Non ho commesso alcun reato, io non sono colpevole di alcunché, io sono assolutamente innocente”, afferma il Cavaliere.. Berlusconi chiama poi a raccolta i moderati, chiedendo loro di fare quadrato intorno al loro leader: “Vogliono togliermi di mezzo con una aggressione violenta. Sono qui per chiedere a voi di aprire gli occhi, di reagire. Dico a tutti voi, reagite, protestate – insiste Berlusconi – avete il dovere di fare qualcosa per uscire dalla situazione in cui ci hanno portato. “. Da qui al rilancio del suo vecchio partito il passo è breve: “Credo si debba riprendere in mano Forza Italia”. Infine, un richiamo giusnaturalista sull’essenza umana: “Dio ci ha creato liberi”.
La Giunta. Ma il Cavaliere deve fare anche i conti con il primo passo verso la sua decadenza da senatore. La Giunta delle elezioni e delle immunità di Palazzo Madama ha bocciato la relazione di Andrea Augello (Pdl), nel procedimento a carico dell’ex premier. I no sono stati 15 (Pd, M5S, Sc e Sel), un solo voto a favore (quello dello stesso Augello). I senatori del centrodestra hanno lasciato l’aula prima della votazione finale. Il presidente della giunta Dario Stefàno (Sel) ha ufficializzato di aver assunto “la responsabilità dell’incarico di relatore” con l’auspicio di “proseguire un percorso istituzionale scevro da appartenenze di partito”. “La prossima seduta non sarà prima di dieci giorni” – ha concluso il senatore di Sel, che domani si recherà dal presidente Grasso per fissare il calendario. Nell’udienza – che sarà pubblica – Berlusconi potrà difendersi insieme ai suoi legali”.
Claudio Paudice