Ci aveva provato il direttore della sala stampa vaticana Padre Federico Lombardi, ieri mattina, a smorzare i toni dell’ennesima polemica che investe Ignazio Marino. Dopo essere stato sbugiardato da Papa Francesco sulla sua presenza alla Giornata mondiale della Famiglia («Marino a Philadelphia non l’ho invitato io e neppure gli organizzatori»), Padre Lombardi aveva gettato acqua sul fuoco: «Il sindaco dopo quanto uscito sui giornali ha chiarito». E poi, aveva sottolineato che «non sono necessari» contatti tra Santa Sede e Comune per eventuali spiegazioni sull’accaduto. Insomma, l’incidente con il Vaticano sembrava essere stato dimenticato.
Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo che dal programma radio “La Zanzara”, di Giuseppe Cruciani, un imitatore del premier Matteo Renzi telefona a monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, domandando informazioni sul viaggio di Marino. «Lui ci ha brigato – spiega, non senza imbarazzo, il prelato al finto premier -. Ha cercato di sfruttare questa situazione, e questo fa imbestialire il Numero Uno». E alla domanda sull’invito, la risposta è tranchant: «Certo che si è imbucato. Il sindaco è una brava persona. Però nessuno lo ha invitato. Io con lui parlai una volta, mesi fa… su questa storia il Papa è furibondo».
Ma la telefonata non finisce qui. Sul tavolo, il finto Renzi mette i rapporti tra Comune e Santa Sede in vista del Giubileo, e chiede se ci siano i presupposti per proseguire con Marino alla guida. Anche qui, monsignor Paglia non si tira indietro: «Il problema è proprio quello. Quando era a Filadelfia, (Marino, ndr) ha insistito per vederlo e rivederlo (il Papa, ndr). Deve avere delle cose da farsi perdonare, sta cercando appoggi. Queste cose fanno infuriare il Pontefice. E mettono un bel freno al rapporto». E, detto tra toscani: «Certo Marino ha fatto una figura proprio da bischero. Poi con la fascia da sindaco, unico là in prima fila».
La polemica, tornata più forte di prima, si allarga anche alle spese sostenute dal Comune per il viaggio di Marino negli Usa. Come riporta Il Tempo, Mark Mc Donald, portavoce del sindaco di Philadelphia Michael Nutter, ha precisato che per invitare il primo cittadino di Roma, il Comune statunitense «non ha sostenuto alcuna spesa. Può darsi che Marino abbia beneficiato dell’ospitalità di qualche amico americano». Mc Donald ha però confermato che durante l’incontro a giugno nella Capitale Marino era stato effettivamente invitato da Nutter e dall’arcivescovo Chaput a «presenziare alla visita papale a Philadelphia».
Nelle ultime due uscite pubbliche di Marino, prima ad Ostia per la mostra sul Caravaggio, poi alla decima edizione della Festa del Cinema di Roma all’Auditorium, non sono mancate le contestazioni. Lui però non replica e parla solo degli eventi a cui presenzia. E dall’Auditorium è costretto ad uscire dal retro.
Il prefetto di Roma Franco Gabrielli, “tutore” dell’amministrazione Marino e specchio delle preoccupazioni di palazzo Chigi, rileva la pochezza della polemica sollevata e cerca di mettere in evidenza le questioni prioritarie per Roma, in vista del Giubileo: trasporti e rifiuti.