BRUXELLES – Il conflitto in Ucraina e la difesa comune europea sono i temi cardine del vertice straordinario del Consiglio europeo in programma oggi, 6 marzo, a Bruxelles. I leader europei si riuniranno per discutere del piano “ReArm Europe” presentato martedì 4 marzo da Ursula Von der Leyen, che mira a rafforzare le capacità difensive dell’Ue a seguito delle minacce crescenti nel continente. Nell’ambito del progetto la Commissione europea ha proposto un pacchetto di prestiti fino a 150 miliardi di euro destinati ai governi dei paesi europei per finanziare progetti di difesa, con investimenti in tecnologie militari aeree come droni e missili.
Presente anche Zelensky: “Sentiamo la vicinanza”
“Siamo contenti di non essere soli: sentiamo la vostra vicinanza e grazie per il vostro nuovo programma a favore della sicurezza europeo” ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che giocherà un ruolo chiave all’interno del dialogo. Un altro punto da analizzare è infatti la possibilità di inviare forze di pace in Ucraina. Dall’altra parte il Cremlino si è sempre opposto a questa proposta accusando l’Europa di alimentare la guerra. Zelensky aggiornerà in prima linea i leader presenti in merito al conflitto e discuterà le prossime mosse, militari e finanziarie, per far fronte all’aggressione russa dopo la piena solidarietà dimostrata dall’Europa. A conferma di ciò, le dichiarazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen che mette in primo piano il pericolo che sta correndo l’Europa, l’importanza della difesa e il pieno appoggio all’Ucraina che deve essere messa “in una posizione per proteggersi e spingere per una pace duratura e giusta. Vogliamo una forza pacifica”. Anche il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha evidenziato l’importanza del vertice affermando che saranno prese “decisioni per costruire la difesa e la sicurezza europea. La sicurezza dell’Europa non è separata dall’Ucraina”.
Macron attacca e Mosca risponde
“La Russia è una minaccia per l’Europa”. Il monito arriva direttamente dalla Francia, in particolare dal Capo di Stato Emmanuel Macron nel suo discorso ai francesi di ieri sera, 5 marzo, alla vigilia del vertice. Il presidente si è soffermato sulla minaccia rappresentata dalla Russia di Vladimir Putin e sulla necessità di rafforzare la difesa europea. Il botta e risposta non si è fatto attendere e da Mosca arriva il commento: Emmanuel Macron è “disconnesso dalla realtà” e le sue dichiarazioni sono “contraddittorie”. Il leader francese è stato anche accusato di volere “la continuazione della guerra”. Il Cremlino boccia, ancora una volta, l’idea di peacekeeper europei in Ucraina. Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, durante l’ultima conferenza stampa ha aggiunto che “se Macron ci vede come una minaccia e dice che è necessario prepararsi a usare armi nucleari contro la Russia, certamente questa è una minaccia”.
Si monitora con attenzione anche il ruolo degli Stati Uniti. Il segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha definito il conflitto in Ucraina “una guerra per procura tra potenze nucleari” che “deve finire” e Mosca si è detta d’accordo. “Concordiamo che è tempo di mettere fine a questo conflitto e questa guerra”, ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.
Scholz sull’Ucraina e l’ombrello nucleare Ue
Anche il cancelliere tedesco uscente, Olaf Scholz, si è espresso in merito alla questione, al momento del suo arrivo al summit Ue di Bruxelles, ribadendo l’importanza del sostegno finanziario nei confronti dell’Ucraina da parte dell’Europa ma anche degli Stati Uniti. Frena, invece, su un possibile ombrello nucleare dell’Unione europea, proposto da Emmanuel Macron. “Siamo alleati nella Nato. Esistono regole molto specifiche in merito, e ciò che è particolarmente importante è ciò che abbiamo in termini di condivisione nucleare, che è organizzata in Germania. Credo che non si debba rinunciare a questo aspetto.”
La Turchia pronta a schierarsi con l’Europa
Anche la Turchia, paese membro della Nato, si inserisce nel discorso di un possibile invio di un contingente in aiuto delle forze ucraine. Ankara sarebbe, infatti, pronta a schierare le proprie truppe “se necessario”. Viene sottolineata “la piena partecipazione” della Turchia “agli sforzi di difesa dell’Ue, affinché l’Europa diventi un attore globale. Continuare a ostacolare la partecipazione del nostro Paese alle iniziative di difesa dell’Ue per ragioni politiche sarebbe un atteggiamento profondamente sbagliato”.