KIEV – La comunità internazionale deve “interrompere qualsiasi fornitura di aiuti militari alla Russia”. Il premier giapponese Fumio Kishida ha anticipato la richiesta che il G7 avanzerà nella riunione del 25 febbraio, a un anno dall’invasione dell’Ucraina. Al vertice parteciperà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, e i leader del G7 ribadiranno l’impegno a “continuare a coordinare gli sforzi per sostenere l’Ucraina e far pagare alla Russia i costi di questa guerra”.
I 12 punti del piano di pace di Pechino
Il dialogo “è l’unico modo per risolvere” la guerra tra Russia e Ucraina. Dopo la pubblicazione dell’atteso piano in 12 punti una soluzione alla crisi, la Cina continua a esporre chiaramente la propria posizione sul conflitto. Tra le proposte per una de-escalation, “l’opposizione a qualsiasi sanzione unilaterale non autorizzata dalle Nazioni Unite” e “allo sviluppo e all’uso di armi biologiche e chimiche da parte di qualsiasi Paese”. Al tentativo di sollecitare il cessate il fuoco e la fine dei combattimenti, però, fanno eco le dichiarazioni della Nato. La Cina “non ha credibilità”, ha affermato il segretario generale Jens Stoltenberg, ribadendo che Pechino “on ha mai condannato l’invasione russa”.
Il tentativo di mediazione degli Stati Uniti verso una “pace giusta”
Gli Stati Uniti sono pronti a riprendere i negoziati con Mosca sull’applicazione del trattato New Start per la limitazione delle armi nucleari. “Non vogliamo un conflitto con la Russia”, ha specificato il sottosegretario di Stato Victoria Nuland, “ma solo che le loro truppe lascino l’Ucraina”. In merito al documento di pace di Pechino il sottosegretario ha aggiunto inoltre che “se i negoziati dovessero cominciare sulla base della formula di una ‘pace giusta’ avanzata dagli ucraini, ovviamente li sosterremmo”.
L’Europa e il Re Carlo III condannano Putin
Il presidente russo Putin “dall’inizio della guerra ha fallito nel suo obiettivo di dividere l’Unione Europea, e invece di cancellare l’Ucraina dalle mappe si è confrontata con un’opposizione più forte che mai”. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von Der Lyen parlando in Estonia, e ribadendo che l’Europa è “fermamente al fianco dell’Ucraina”. L’Ue ricorrerà ad “acquisti congiunti per garantire forniture militari urgenti a Kiev”, ha ribadito von der Leyen. Perfino il Re Carlo III, in un messaggio dedicato all’anniversario del conflitto, ha denunciato con toni insolitamente duri ed espliciti “l’attacco su larga scala che ha provocato sofferenze inimmaginabili” al popolo ucraino.