Gli ottavi di finale di Champions League partono domani, 12 febbraio, con una grande novità: da ora in avanti il Var (Video assistant referee) sarà utilizzato anche per tutte le partite della Uefa Champions League. La notizia era già stata confermata alla fine dello scorso anno dal Comitato esecutivo dell’Uefa.
Una squadra Var sarà presente in ogni stadio e supporterà il processo decisionale dell’arbitro, controllando costantemente eventuali errori in situazioni come gol, cartellini rossi e incidenti in area di rigore. Se il Var fornisce prove evidenti di un grave errore in una di queste situazioni, può dunque richiedere all’arbitro di condurre una revisione sul campo dopo aver osservato i replay. La decisione finale su come agire spetta sempre al direttore di gara. In caso invece di fuorigioco o falli dentro e fuori l’area di rigore, il Var può informare l’arbitro dell’accaduto, ma la revisione in campo non è necessaria.
Per la partita che vedrà coinvolte Manchester United e PSG all’Old Trafford di Manchester, a ricoprire il ruolo di Var sarà Massimiliano Irrati, che anche in occasione dei Mondiali 2018 in Russia fu il primo in assoluto a rivestire tale incarico. Irrati aiuterà l’arbitro Daniele Orsato nella direzione della partita.
Per l’altra partita di Champions che si svolgerà allo Stadio Olimpico di Roma, dove i giallorossi sfideranno il Porto, la squadra arbitrale sarà tutta olandese, con Danny Makkelie a dirigere l’incontro.
L’utilizzo della Var in Champions arriva dopo una serie di test tecnologici e allenamenti guidati da Roberto Rosetti, designatore Uefa, e fortemente voluti da Aleksander Čeferin, presidente Uefa. Una necessità avvertita soprattutto la scorsa stagione, quando alcuni discussi episodi arbitrali hanno inciso sull’esito delle due semifinali.
