TORINO – Stellantis a picco. A causa di performance deludenti che hanno coinvolto il mondo delle auto, un deterioramento del quadro macroeconomico globale e un’intensificazione della concorrenza – in particolare quella cinese – Stellantis ha ridotto le stime per il 2024 e la cosa sta creando notevoli problemi.
Un inizio poco brillante
Il Ceo Carlos Tavares, che lo scorso anno aveva riportato notevoli risultati a livello finanziario, si trova, ora, in una situazione difficile da gestire, che trova riscontro nel profondo rosso dei marchi del gruppo nelle immatricolazioni: a settembre hanno segnato un calo del 33,9%, tre volte di più del 10,7% del mercato. Un evidente segnale di difficoltà per Stellantis che mette in allerta lavoratori e preoccupa la politica, che ha convocato il manager portoghese in Parlamento. Tavares interverrà in Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo venerdì 11 ottobre e, come l’azienda ha spiegato in una nota, “illustrerà il meglio possibile i dettagli una vicenda complessa, in costante e veloce evoluzione”.
Tutte le frenate a Mirafiori
Prosegue, inoltre, l’agonia nello stabilimento di Mirafiori. Proprio ieri, infatti, è stato annunciato un nuovo stop dello storico impianto di Torino. Il fermo delle attività produttive riguarderà la produzione della 500e e dei pochi modelli Maserati superstiti. Lo stabilimento era già fermo da metà settembre, avrebbe dovuto riaprire a metà ottobre, ma la dirigenza ora ha fatto sapere che se ne riparlerà, forse, a novembre. I rappresentanti dei lavoratori, inoltre, non condividono la scelta del numero uno di Stellantis di incontrare da solo i parlamentari e hanno lanciato l’allarme anche per altri impianti, come quello di Pomigliano.
Raddoppia la cig a Termoli
Ma a boccheggiare non sono solo Mirafiori e Pomigliano. Nuova cassa integrazione anche per duemila lavoratori di Stellantis a Termoli dopo la richiesta di un’altra settimana di cig dall’azienda. Lo stop produttivo riguarderà il periodo dal 14 al 27 ottobre. Il reparto cambi è stato chiuso in vista della realizzazione di una Gigafactory il cui progetto è attualmente bloccato e con i fondi inizialmente assegnati, ora destinati ad altro.