È morta ieri la madre di Valerio Verbano. La signora Carla aveva 88 anni, e per 32 anni ha vissuto cercando e chiedendo verità e giustizia per il figlio, ucciso nel 1980 da tre assassini. Valerio venne freddato il 22 Febbraio di quell’anno a soli diciannove anni da sicari armati appartenenti al gruppo dei Nar, ancora sconosciuti. La sua colpa era stata quella di essere troppo impegnato: aveva studiato da vicino le frange dei nuclei estremisti, preparando un presunto dossier.
La ricerca in rete. La madre aveva tentato in tutti i modi di non dimenticare e di scoprire chi fossero i colpevoli. Aveva addirittura fondato il blog www.valerioverbano.it e un gruppo Facebook, attorno al quale si è formata un’ampia comunità, dove ora si sprecano i commenti in ricordo della donna. Il blog, che aveva solo fini di condivisione delle notizie e diffusione di quelle inerenti Verbano, come veniva specificato, “non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.” Non un prodotto editoriale quindi, ma un modo per ricordare il clima difficile di quegli anni.
Il premio Verbano. Il presidente della provincia di Roma Zingaretti conosceva personalmente la madre e ha voluto salutarla con un “Ciao Carla”. Era stato istituito un premio Verbano, per non dimenticare la figura del giovane.
Il premio prevedeva una parte dedicata ai cortometraggi realizzati dagli studenti dei Centri Provinciali di Informazione Professionale. I centri, presenti sul territorio, sono istituti che vogliono aiutare giovani e adulti a perfezionare la propria formazione, con corsi specifici e indirizzati anche all’inserimento nel mondo del lavoro. L’obiettivo era raccontare con gli occhi dei ragazzi tematiche riguardanti l’impegno civile, le difficoltà della crescita, le tematiche adolescenziali. Il premio era studiato per non dimenticare una delle vicende più oscure degli anni di piombo.
“Il silenzio può essere il migliore alleato degli assassini – aveva dichiarato l’assessore provinciale Smeriglio alla scorsa edizione – Abbiamo pensato che per rendere omaggio alla memoria di Valerio il modo migliore fosse quello di permettere a dei ragazzi di esprimersi attraverso i linguaggi a lui più cari, cioè quello dell’approfondimento, della creazione e della ricerca”.
La camera ardente. Dalle 10 alle 15 di domani alla Palestra Popolare intitolata proprio a Valerio Verbano che porta il nome del figlio Valerio, in via delle Isole Curzolane al Tufello, si terra’ la camera ardente.
Domenico Mussolino