Ben si conosce l’amore che lega Papa Francesco al Sudamerica, il suo continente, sempre rievocato nei suoi discorsi: una saudade non tanto sentimentale, quanto pauperistica-spirituale, che verrà colmata dal prossimo viaggio, con partenza fissata al 5 luglio. È la seconda volta, dalla sua elezione a successore di Pietro, che l’ex arcivescovo di Buenos Aires torna in Sudamerica, dopo il viaggio in Brasile per la Giornata Mondiale della Gioventù del luglio 2013.
Durante questo nono viaggio fuori dall’Italia, Bergoglio visiterà tre dei Paesi tra i più poveri dell’America Latina: Ecuador, Bolivia e Paraguay, divenendo così il quarto Pontefice, come ha ricordato padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, a recarsi in quei territori. Paolo VI realizzò un solo viaggio per visitare la Colombia, nell’agosto 1968. A Giovanni Paolo II, invece, spetta il primato: 18 viaggi che gli hanno consentito di visitare tutte le Nazioni della regione. Infine Benedetto XVI realizzò due viaggi in tre paesi: Brasile, Messico e Cuba.
Francesco si sottoporrà a un vero e proprio «tour de force», caratterizzato da altitudini impegnative, soprattutto per chi, come lui, si ritrova, in seguito a una vecchia operazione, con mezzo polmone asportato: «Sappiamo che può essere impegnativo fare un viaggio con questi sbalzi di altitudine – ha dichiarato Lombardi – ma il Papa non ha avuto la minima preoccupazione né incertezza. Ha voluto fare questa tappa e la fa con la totale convinzione di poterla fare bene».
Curiosa l’affermazione di Marko Machicao, ministro boliviano della Cultura: «Papa Francesco vuole masticare foglie di coca durante il suo soggiorno dell’8 luglio a La Paz», città della Bolivia situata a più di 4.000 metri di altezza. Dell’eventualità che il Pontefice faccia uso della pianta come rimedio contro il malessere da altitudine, il Portavoce vaticano ha risposto: «È possibile, come lui prende il mate quando gli viene offerto, che ci sia qualche forma di uso locale che gli viene proposta per questa situazione, una tisana specifica per l’altitudine. Non mi risulta. Ma non mi stupirei, perché il Papa è contento di partecipare alle usanze particolarmente condivise».
La visita di Francesco, come ha spiegato Lombardi, «intende incoraggiare il processo di pace e di armonia, e di sviluppo partecipativo e democratico» dei paesi latino-americani. Un unico tema per tre viaggi diversi e altrettanti «motti diversi: la gioia dell’annuncio del Vangelo». E «dal punto di vista della sicurezza – ha concluso il Portavoce vaticano – sento dire che il clima è tranquillo. Salvo imprevisti dettati dal carisma bergogliano.
Renato Paone