ROMA – Vittoria netta del centrodestra alle lezioni regionali 2023, che rafforza di fatto l’azione del governo. Nel Lazio e in Lombardia i rispettivi candidati, Francesco Rocca e Attilio Fontana, sfondano quota 50%, non lasciando dubbi sull’orientamento dell’elettorato. Lo spiega Marcello Sorgi a Lumsanews.
Il centrodestra ha riconfermato la sua maggioranza anche a livello regionale. Cosa ne pensa? Crede che l’alto livello di astensionismo abbia in qualche modo influenzato il risultato?
“Il risultato è stato chiaro, inequivocabile, sul quale sicuramente ha gravato l’altissimo tasso di astensione. Gli elettori, che sono andati a votare, credono in Giorgia Meloni, e vogliono che venga lasciata libera di fare il proprio lavoro senza contrastarla. Vogliono che le venga dato il tempo di apprendere l’esperienza necessaria e sono convinti che bisogna fidarsi di lei. Questo rappresenta un voto che proviene dagli elettori che si sono sentiti mobilitati in questi 110 giorni di governo e hanno appoggiato la premier Meloni e i suoi alleati”.
A proposito degli alleati della presidente del Consiglio. Come commenta la tenuta di Lega e Forza Italia?
“Nel caso della Lega, questo risultato ha rappresentato più di una tenuta. In Lombardia il partito ha raggiunto il 16%. Considerato che, durante le elezioni politiche, aveva raggiunto l’8,7%, la Lega ha raddoppiato il suo consenso. Questo, inoltre, significa che il partito ha ritrovato un feeling con gli elettori della Lombardia, regione in cui la Lega affonda le sue radici. Forza Italia, invece, ha confermato il risultato delle politiche. È necessario, però, fare una distinzione tra Lombardia e Lazio. La Lombardia, per esempio, è la regione in cui il partito ha preso meno voti e, in questo caso, bisogna considerare i voti andati a Letizia Moratti. Se Forza Italia sarà in grado di dimostrare agli elettori moderati di sapere incarnare al meglio la parte moderata della coalizione e sarà deciso a difenderla, allora quel voto potrà essere recuperato.”
Nonostante la sconfitta, il Partito Democratico si riconferma primo partito d’opposizione. Cosa ne pensa del Pd che “respinge l’Opa” scatenando la reazione del M5S?
“Nonostante la duplice sconfitta alle elezioni politiche e a queste elezioni regionali, in pochi mesi il Pd ha raggiunto un risultato accettabile, riconfermandosi un partito del 20% circa e secondo partito per consensi. In questo modo smentisce tutti i sondaggi che, finora, vedevano il Partito Democratico in caduta libera, fino ad arrivare al 13 o 14%. Il problema, in questo caso, si presenta per i competitor del centrosinistra, ovvero Terzo Polo e Movimento Cinque Stelle che avevano puntato tutto sull’ “Opa”, sul prendersi gli elettori del Pd. Ma è andata male ad entrambi.”