“Non andrò a Bruxelles con il libro dei sogni ma con lo spettro completo del progetto riformatore del governo”. Così il premier Giuseppe Conte parlando nell’Aula della Camera in vista dell’incontro che si terrà domani con il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker.
Ieri sera, invece, il vertice con il ministro dell’Economia Giovanni Tria per cercare di spingere l’acceleratore sugli investimenti, abbassare il deficit ed evitare la procedura d’infrazione da parte dell’Unione Europea. Un incontro dove si “è parlato della manovra in generale”, dichiara Tria, vista la richiesta di Bruxelles di un deficit all’1,8-1,9% che per Lega e M5s è però irricevibile. Sull’intesa però non c’è ancora traccia: “si vedrà questa sera” ha ribadito lo stesso ministro lasciando intendere un nuovo vertice.
“Il consiglio Ue di dicembre ambisce tradizionalmente a dare segnali chiari su temi prioritari dell’agenda europea”, ha dichiarato Conte alla Camera. “L’interlocuzione con l’Ue è fondamentale. In queste settimane non ho mai interrotto i canali del dialogo, ho lavorato per avvicinare le posizioni e per spiegare la coerenza della manovra e gli effetti virtuosi nel medio periodo sul tessuto economico e sociale”.
Meno ottimista il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani che teme per i risultati che la manovra otterrà in Italia. “Il problema non è soltanto la trattativa con Bruxelles. Nella manovra non c’è nulla per le infrastrutture, non c’è nulla per ridurre la pressione fiscale sulle imprese, non c’è nulla per creare nuova occupazione”. Ma il presidente del Consiglio sostiene il contrario: “Ci sono le risposte urgenti ai bisogni dei cittadini con misure di equità sociale necessarie e sostenibili”.
Alle dichiarazioni di Conte ha replicato anche il capogruppo dei deputati del Pd Graziano Delrio: “Se la manovra del popolo è così importante sarebbe importante che anche il parlamento la conoscesse. Quindi, se il premier ha informazioni sulla legge di Bilancio è opportuno che le dia”.