Nuove tensioni all’interno della maggioranza. All’indomani dell’annuncio televisivo del premier Giuseppe Conte sul nuovo dpcm, il Partito Democratico sembra essersi spaccato. In mattinata un gruppo di 25 senatori scrive al capogruppo Andrea Marcucci perché convinca il governo ad allentare la stretta che vieta gli spostamenti tra comuni a Natale e Capodanno. Lo stesso fanno 40 deputati alla Camera al capogruppo Graziano Delrio. Marcucci accoglie la richiesta dei suoi e in una lettera al premier scrive: «Cambi le norme sbagliate inserite nel decreto sulla mobilità comunale del 25, 26 dicembre e 1 gennaio».
Due infatti i motivi principali che hanno portato alla frattura. Il primo era venuto fuori già nella giornata di ieri e riguarda le limitazioni nei giorni clou di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Stando alle nuove norme in queste date non sarà possibile nemmeno uscire dal proprio comune, indipendentemente dal colore della regione.
L’altro riguarda la possibilità di trascorrere le feste con i genitori anziani. Da decreto questo sarà possibile soltanto nel caso in cui il genitore sia bisognoso di assistenza.
«Con questo Dpcm che impedisce di passare le feste con i nonni volete distruggere la famiglia italiana». La miccia era scoppiata ieri in serata, con queste dichiarazioni di Elena Bonetti, ministro per le pari opportunità e la famiglia di Italia Viva. Ma nel governo i dem non sembravano aver ascoltato la collega. Lo stesso leader Nicola Zingaretti aveva detto: «In 24 ore quasi 1000 persone sono morte a causa del Covid, rifletta chi non capisce quanto è importante tenere alta l’attenzione con regole rigorose».
Ora, con questo Pd spaccato, si teme il voto anticipato.