Il Papiro di Artemidoro, che è stato a lungo considerato un documento storico di inestimabile valore, in realtà è un falso. Non a caso era oggetto di un’indagine della procura di Torino, che aveva messo in dubbio l’autenticità del reperto attribuito al geografo antico Artemidoro di Efeso e fatto risalire alla fine del I secolo a.C.
A stabilire che sia un falso gli studi raccolti nell’inchiesta della procura di Torino nei confronti di Serop Simonian, che nel 2004 riuscì a vendere il reperto, per un corrispettivo di 2 milioni e 750mila euro, alla Fondazione per l’Arte della Compagnia San Paolo. Una truffa, per i magistrati torinesi, che resterà però impunita: il procedimento è stato infatti archiviato per intervenuta prescrizione.
“Le evidenze preliminari sembrano supportare la tesi del falso più di quella dell’autenticità”. In questo contesto per la procura di Torino, che cita anche numerosi altri riscontri, è “abbondantemente provata la certezza del falso”. Destinato al Museo Egizio di Torino in comodato gratuito, proprio a causa dei gravi sospetti, era stato tenuto a lungo in cantina.