“Non dimentichiamo: la guerra è una pazzia”. Così il Papa interviene sul tema della crisi ucraina e ringrazia coloro che hanno risposto al suo appello a dedicare una giornata di preghiera per la pace in Ucraina. “Continuiamo a supplicare Dio perché le tensioni e le minacce di guerra siano superate attraverso un dialogo serio e affinché a questo scopo possano contribuire i colloqui nel Formato Normandia”.
Rimanendo in tema di colloqui, il lungo confronto negli scorsi scorsi giorni tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo russo Vladimir Putin ha portato “un elemento di distensione” tra Occidente e Mosca. Lo ha affermato il capo diplomatico dell’Unione europea, Josep Borrell. “Per quanto le persone siano disposte a sedersi al tavolo e parlare – ha sottolineato Borrell ai giornalisti al termine di una visita negli Stati Uniti – penso che ci sia una speranza per non entrare in uno scontro militare”.
Il presidente francese ha detto di aver visto soluzioni “concrete” alla crisi e di aver ricevuto rassicurazioni dal leader russo che non ci sarà un’ulteriore escalation. Nonostante l’ottimismo di Macron al termine dell’incontro con Putin, l’Alto rappresentate dell’Ue per la politica estera ha sottolineato che “il problema non è stato ancora risolto”.
Per il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg non è ancora possibile parlare di de-escalation. “Non abbiamo nessuna certezza sulle intenzioni di Putin”, ha dichiarato in un’intervista concessa al quotidiano spagnolo La Vanguardia sulla crisi Ucraina. Stoltenberg è comunque soddisfatto delle missioni di Macron a Mosca e a Kiev proprio perché “c’è bisogno di dialogo con la Russia in diversi formati”. Inoltre, ha voluto sottolineare l’importanza di mantenere “confidenziali” i negoziati diplomatici perché “in pubblico non è il modo migliore per trovare una soluzione, lo rende solo più difficile”.