ROMA – Papa Francesco è in ripresa. Ha trascorso una notte tranquilla, si è alzato e ha fatto colazione. Lo comunica la Sala stampa vaticana, che fa sapere che “tra oggi e domani si capirà come il Pontefice stia reagendo alla nuova terapia”. Da questo si potrebbe evincere una previsione dei prossimi giorni di ricovero, che al momento sono già arrivati a otto.
Francesco “prosegue la cura e anche l’attività lavorativa, cioè la lettura, la firma di documenti e i colloqui con i collaboratori”, affermano fonti vaticane. Lo scorso 19 febbraio, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata al Gemelli per far visita al Papa e sostiene di averlo trovato “vigile e reattivo”.
Bergoglio è ricoverato dallo scorso 14 febbraio per un’infezione alle vie respiratorie, provocata dall’acuirsi di una bronchite. I risultati degli accertamenti hanno determinato un “quadro clinico complesso” e un’ulteriore modifica della terapia. Le cure ospedaliere hanno permesso un “lieve miglioramento, in particolare degli indici infiammatori”, riferiscono dalla Sala stampa vaticana.
L’ipotesi delle dimissioni
Il cardinale Gianfranco Ravasi, intervistato dal Corriere della Sera, crede che Bergoglio possa dimettersi “se dovesse avere delle difficoltà gravi a svolgere il suo servizio”. “Fermo restando – prosegue Ravasi – che il suo grande desiderio è quello di compiere almeno il Giubileo, che sente come il suo grande momento”.
In questi giorni abbondano le voci false sulle condizioni di Papa Francesco, addirittura alcuni hanno sostenuto che fosse già morto. Questo accade perché “soprattutto in Rete e nei siti americani, c’è una forte corrente anti-Bergoglio”, secondo il cardinale Ravasi. “Del resto – conclude – la tensione tra visioni ecclesiali contrapposte non è un fenomeno di oggi”.