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Il papa a Lampedusa l’8 luglio per lanciare un appello in difesa dei migranti. Il vescovo: “E’ un forte messaggio”

di alessia.argentieri02 Luglio 2013
02 Luglio 2013

Lunedì prossimo il Papa sarà a Lampedusa dove, per ricordare il recente naufragio di un’imbarcazione di migranti provenienti dall’Africa, lancerà una corona nelle acque dell’isola e poi incontrerà immigrati e popolazione e celebrerà una messa.
“Il Papa intende pregare per coloro che hanno perso la vita in mare, visitare i superstiti e i profughi presenti, incoraggiare gli abitanti dell’isola e fare appello alla responsabilità di tutti affinché ci si prenda cura di questi fratelli e sorelle in estremo bisogno”, spiega in un comunicato la  sala stampa vaticana aggiungendo che, “a motivo delle particolari circostanze, la visita si realizzerà nella forma più discreta possibile, per incontrare soltanto la comunità religiosa e civile dell’isola”.
“La chiesa agrigentina accoglie con immensa gioia la notizia della visita di papa Francesco”, ha dichiarato l’arcivescovo Francesco Montenegro, che ha aggiunto: “La scelta dell’isola di Lampedusa è essa stessa un messaggio forte che ci aiuta a leggere la storia con gli occhi di Dio. Lampedusa è la terra di approdo di migliaia di africani in cerca di una vita dignitosa in Italia e in Europa. La presenza del vescovo di Roma a Lampedusa confermerà la comunità cristiana nell’esercizio della carità e dell’accoglienza. E’ un evento storico al quale ci dobbiamo preparare spiritualmente per far tesoro di questa inattesa sorpresa”.

Per la Boldrini la visita del Papa ha un significato profondo – Laura Boldrini, presidente della Camera, ha commentato l’evento affermando che “questa visita sarà importante per tutti gli abitanti dell’isola che in questi anni sono stati sotto pressione, così come sarà importante per i migranti, anche se non di religione cattolica. E’ un messaggio che arriverà non solo in Italia ma anche oltre i confini nazionali perché è un riconoscimento a tutti coloro che sono costretti a lasciare le loro abitazioni a causa di guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani e che per mettersi in salvo accettano di rischiare di morire nel Mediterraneo, in quel mare che custodisce i  tanti corpi di coloro che non ce l’hanno fatta”.
“Ritengo inoltre – ha aggiunto Boldrini – che la visita restituisca dignità a queste persone così come a chi non ha potuto avere una degna sepoltura, a tutte quelle famiglie che non hanno mai potuto piangere i propri cari. Sono veramente colpita e grata a Papa Francesco per questo viaggio”.

Il programma della visita – Papa Francesco partirà alle 8 dall’aeroporto di Ciampino a Roma e atterrerà alle 9 e15 a Lampedusa. Sarà accolto all’aeroporto dall’arcivescovo di Agrigento Francesco Montenegro e dal sindaco delle Pelagie Giusi Nicolini. In auto, andrà a cala Pisana e si imbarcherà per raggiungere via mare il porto di Lampedusa, accompagnato dai pescherecci. A largo, nei pressi della porta d’Europa, lancerà una corona di fiori in memoria di quanti hanno perso la vita in mare. Il Papa incontrerà poi la comunità di Lampedusa e quindi si sposterà nel campo sportivo in contrada Arena dove, alle 10, celebrerà la messa. Papa Francesco raggiungerà poi la parrocchia di San Gerlando e alle 12 e 30 si recherà in aeroporto da dove partirà alle 12 e 45 per atterrare  a Roma un’ora dopo.

Il commento del sindaco di Lampedusa – “La visita del Santo Padre rappresenta un evento epocale, è il riconoscimento del fatto che non siamo più la fine dell’Italia e dell’Europa, ma siamo l’inizio. Da qui partirà un messaggio che costringerà il mondo ad aprire gli occhi su quello che è stato sofferto da questa piccola isola, sperduta nel Mediterraneo”, ha dichiarato il sindaco delle Pelagie, Giusi Nicolini.
“Mi sono affannata tante volte – ha aggiunto il sindaco – a sottolineare come il fenomeno dell’immigrazione clandestina non sia una emergenza, ma un dramma che viviamo da 15 anni. Non possiamo chiudere gli occhi sul Mediterraneo che è diventato cimitero marino, non possiamo restare inermi ad assistere a tutto ciò”.
“Lampedusa – ha concluso Nicolini – non può essere lasciata sola in questo compito immane. Con la visita di papa Francesco, finalmente è la fine di una grande solitudine”.

Alessia Argentieri

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