Loredana De Petris è senatrice di Sinistra Italiana e fu la responsabile organizzativa della prima consultazione referendaria sul nucleare, che non considera realmente ecologico ed economico.
Cosa pensa del nucleare verde?
Non è verde e noi stiamo ancora pagando i costi della nostra avventura nucleare come Paese. In Italia ci sono stati due referendum, e se ne continua a parlare. Dopo Chernobyl sono state realizzate altre centrali nel mondo, ma dopo gli incidenti successivi ci si è fermati e ad oggi sono concentrate in pochissime nazioni, come Usa, Francia e Cina.
Boccia anche il nucleare di terza generazione?
Una gran parte della terza generazione è già praticamente fallita. Ci hanno provato ed è stato un fallimento: il nucleare ha problemi enormi di sicurezza e costi. Nella maggior parte dei casi si tratta di interventi quasi esclusivamente statali ed è difficile che possano attrarre investimenti privati, perché i costi sono in aumento. Oggi se paragoniamo il costo medio di un kilowatt prodotto dal nucleare rispetto a uno generato dalle rinnovabili non c’è paragone.
Economicamente conviene puntare su questa energia?
Non ci sono vantaggi da nessun punto di vista. La terza e la famosa quarta generazione, che dovrebbe essere anche quella più gestibile e sicura, restano difficili da perseguire. Ci vorrebbero inoltre tempi lunghi: almeno vent’anni, mentre noi entro il 2030 dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni e soprattutto investire su rinnovabili. Il nucleare serve soltanto per resuscitare una lobby. Ripeto: sono trascorsi 34 anni e i cittadini italiani pagano sulla bolletta i costi del nucleare.