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HomeCultura Il MoMa chiude per lavori di ristrutturazione interna che cambieranno le gallerie

Il MoMa chiude per lavori
La ristrutturazione interna
cambierà le gallerie

Inattivo da giugno fino a ottobre

Rinnovo da 400 milioni di dollari

di Francesco Muccino06 Febbraio 2019
06 Febbraio 2019

Il Museum of Modern Art di New York chiuderà per quattro mesi, dal 15 giugno al 21 ottobre, per una ristrutturazione interna, rinunciando così ai grandi introiti del periodo estivo.

La decisione è stata presa per realizzare un piano di rinnovo da 400 milioni di dollari, portando a un cambiamento di filosofia del MoMa: i quasi 4000 metri quadri in più che verranno aggiunti serviranno per mettere in risalto le opere di donne, ispanici, afro-americani, asiatici e altri artisti che sono sempre rimasti nell’ombra. Questo non significa però un totale stravolgimento del museo: “Non vogliamo rinunciare alle nostre radici”, ha detto il presidente del board, Leon Black, confermando che opere importanti come quelle di Picasso e Van Gogh continueranno a essere un’attrazione principale del Museo.

Tra le altre novità è previsto un cambio di selezione delle opere esposte nelle gallerie ogni sei o nove mesi, e si attingerà dalle collezioni permanenti per le mostre inaugurali. Alla riapertura a ottobre sono previste una rassegna di arte latino-americana e le mostre di due artisti afro-americani, William Pope.L e Betye Saar.

Il piano di ristrutturazione annunciato oggi è firmato dallo studio Diller Scofidio + Renfro, mentre per finanziare i lavori c’è il lascito di 200 milioni della fondazione di David Rockefeller, morto nel 2017 e storicamente uno dei più grandi benefattori del MoMa. Altri 100 milioni per i lavori sono stati donati dall’impresario musicale David Geffen.

È la seconda volta negli ultimi 15 anni che il MoMa chiude per lavori: la prima fu nel 2004, quando il museo si trasferì per due anni nel quartiere Queens di New York. Ma il direttore, Glenn D. Lowry, ha assicurato che alla riapertura bisognerà aspettarsi “l’inatteso al posto del consueto, ci sarà sempre qualcosa di nuovo”.

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