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Il grande ritorno del Commissario Montalbano. Special guest, Andrea Camilleri, che spiega la nascita dei nuovi episodi

di Alessandra Pepe15 Aprile 2013
15 Aprile 2013

Per la prima volta Andrea Camilleri comparirà in video per presentare il suo “figlio letterario” più adorato e seguito Il commissario Montalbano. È questa la grande novità delle nuove quattro puntate della fiction, coprodotta da Rai Fiction-Palomar, che andrà in onda da lunedì 15 aprile su Raiuno. Lo scrittore siciliano, infatti, introdurrà i nuovi episodi svelando agli spettatori in pochi minuti  la genesi e il senso di Il sorriso di Angelica, Il gioco degli specchi, Una voce di notte e Una lama di luce. Questa particolarità ricorda quando Giuseppe Ungaretti leggeva i versi dell’Odissea per presentare l’omonimo celebre sceneggiato.
Il successo di Montalbano. Come spiega Luca Zingaretti «È un uomo vincente, coerente con sé stesso nel modo di guardare alla vita: non rincorre le banalità con cui complichiamo l’esistenza. È uno che se ne frega del 90% delle cose con cui ci intrichiamo la vita. Rinuncia alle ambizioni della carriera per non lasciare il mare, il proprio commissariato un po’ sfigato e la squadra sui generis che anima. È felice e riesce sempre a farsi amare delle donne». E l’attore romano che da anni presta il volto a Montalbano rivela «È la persona che noi uomini vorremmo essere, avere la sfrontatezza di essere lui, e che tutte le donne vorrebbero accanto». Sarà anche per lo charme del suo personaggio ma Luca Zingaretti ammette che «quando Andrea Camilleri scrive nuovi romanzi, nasce spontanea la voglia, quasi l’urgenza, di tornare a indossare i panni del commissario Montalbano». È così legato a Salvo che non teme neanche un effetto negativo da sovraesposizione «All’inizio ho avvertito un po’ di malumore, perché pensavo che il prodotto si usurasse con una progressiva perdita di ascolto. Invece, spesso, le repliche hanno attirato più spettatori delle prime. Una situazione unica».
Una fiction italiana da record. È, infatti, la serie più longeva, supera anche con ventisei puntate un collega/rivale di Montalbano, Il  Maresciallo Rocca, e che, in cento serate tra prime e repliche, ha totalizzato un’audience media del 24%, risultando così il commissario più amato dagli italiani. Dal ’98 ad oggi sono stati trasmessi 22 episodi, esclusi i nuovi 4. I diritti sono stati già venduti in 65 paesi, dalla Gran Bretagna al Giappone. Secondo Eleonora Andreatta, il direttore di Rai Fiction: «Montalbano ormai è una sorta di ambasciatore della fiction italiana all’estero. E di un personaggio come lui, con il suo senso della giustizia e il suo coraggio, che non nasconde fragilità e dubbi, si sente il bisogno soprattutto in un periodo di crisi come questo».
Montalbano e le donne. Nelle quattro nuove indagini il commissario di Vigata lavorerà su casi complessi, in cui la presenza femminile rappresenta una chiave di volta determinante. A tentarlo nella prima puntata sarà Margareth Madè che spiega «Angelica, il mio personaggio, si rifà alla protagonista dell’Orlando Furioso». E non è un caso quel riferimento letterario, perché, come rivela Camilleri «A dieci anni mi innamorai di Angelica dell’Orlando Furioso leggendo un’edizione con i disegni di Dorè: quel sorriso me lo sono portato dentro per tutta la vita». Ma l’Angelica interpretata dalla Madè darà del filo da torcere a Montalbano «cerco di sedurlo, ma all’inizio rimane rigido. Ma dietro il suo apparente distacco manifesta una grande umanità. E alla fine non può restare indifferente». Una nuova versione del Commissario, quindi,  in crisi di mezza età che secondo Zingaretti«da qualche libro è diventato più birichino rispetto alle presenze femminili e questo ha provocato la reazione delle telespettatrici che lo vorrebbero fedele a Livia, come me». La storica fidanzata, ora interpretata da Lina Perned, verrà tradita proprio con Angelica. Poi a tentare Montalbano in Il gioco di specchi, il secondo episodio, sarà Liliana Lombardo (Barbara Bobulova).
Non solo donne, ma problemi italiani. In Una voce di notte Montalbano incontrerà un pirata della strada e così si scontrerà con il potere politico locale corrotto, ma i crimini commessi a Vigata sono specchio dell’Italia,in cui la corruzione è contigua alla politica. «La corruzione è un nostro male endemico – sottolinea Zingaretti- siamo tornati ai livelli del 1992. Non c’è da stupirsi se si affronta un tema che tocca tutti. È come stupirsi se in una fiction olandese si parlasse di tulipani. Si respira l’atmosfera cupa di questo tempo di crisi. E lui (Montalbano ndr) si interroga sul proprio Paese, intercettandone il dolore e il bisogno di giustizia». E anche il regista Alberto Sironi concorda: «C’è una grande attenzione verso il Paese. Ci sono fatti che accadono alla gente comune, ma anche dei soprusi del potere verso i cittadini».
Gli alti costi del Commissario Montalbano. Il produttore Carlo Degli Espositi precisa: «È il prodotto più costoso della Rai, ma è quello che rende di più, grazie alle repliche che sono andate benissimo». Motivo per cui è stata confermata tutta  la squadra: il suo vice Mimì (Cesare Bocci), Fazio (Peppino Mazzotta), Catarella (Angelo Russo), Galluzzo (Davide Lo Verde), Pasquino (Marcello Perracchio) e il giornalista Zito (Roberto Nobile). Grande fiducia e sicurezza del successo anche per il direttore della rete ammiraglia, Giancarlo Leone è «l’appuntamento più importante del lunedì di Raiuno». Una fiction tutta italiana popolare anche fuori i confini nazionali. «All’estero l’Italia viene percepita ancora come un posto bellissimo: sinonimo di arte, cultura e ingegno. Qui presentiamo – conclude Zingaretti – uno stile di vita alternativo: una lentezza siciliana seducente e luoghi meravigliosi. Oltre ad affrontare tematiche universali».

 di Alessandra Pepe

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