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Il governo trema, Pdl «Pronti a lasciare se Berlusconi decade». Napolitano: «Un fatto inquietante»

di Gianluca Natoli26 Settembre 2013
26 Settembre 2013

berlusconiIl presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è intervenuto questa mattina sulle minacce dei parlamentari del Pdl, pronti a dimettersi nel caso in cui il 4 ottobre dovesse essere approvata nella Giunta del Senato la decadenza di Berlusconi. «Ieri è sera è avvenuto un fatto politico improvviso e istituzionalmente inquietante, a cui dedicare la mia attenzione», ha dichiarato il capo dello Stato.
Le reazioni. «Angelino, se scoppia il casino io mi dimetto anche da qui». Con queste parole Enrico Letta da New York si è rivolto al telefono ad Alfano, prima che il Pdl ufficializzasse la propria decisione. Dal Pd si sono poi fatti sentire il segretario Epifani, che ha definito la presa di posizione del Pdl come una «prova di irresponsabilità» e Franceschini che ha parlato invece di «pressioni a vuoto». Epifani ha poi aggiunto: «Il Pdl pensa a sfasciare tutto, a rendere instabile l’azione del governo volta a risolvere i problemi degli italiani. In Parlamento – aggiunge – il Partito Democratico è impegnato nell’approvazione delle riforme. Ogni giorno vengono messi in discussione delicati assetti del sistema industriale e dei servivi. Difficile credere che si possa arrivare a tanto. I cittadini possono verificare ancora una volta chi tra mille difficoltà si adopera per fare e chi invece vuole buttare tutto all’aria».
Col solito stile ironico, anche il M5S ha manifestato la propria contrarietà al Pdl: «Fa sorridere la proposta di dimissioni in massa dei deputati del centro-destra in caso di decadenza del condannato a 4 anni Berlusconi, come prescrive la legge. Nessun problema. Li prendiamo in parola. In caso di dimissioni in massa dei parlamentari Pdl, voteremo a favore della loro decadenza, come tra l’altro abbiamo sempre fatto in questa legislatura – dice Nicola Morra Capogruppo del Movimento 5 Stelle– . In questo modo entreranno in carica alla Camera ed al Senato i primi dei non eletti nelle liste Pdl. Finalmente un po’ di ricambio! ». Sulla stessa linea Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e deputato del M5S: «I Parlamentari Pdl hanno deciso che se decadrá Berlusconi rassegneranno le dimissioni. Spero che manterranno una promessa per la prima volta in 20 anni – scrive su Facebook».
Pdl compatto. «Noi siamo diversi da loro -ha detto Daniela Santanchè-. Mi rendo conto che Epifani e Franceschini non possano capire la profondità della nostra scelta e credere che andremo fino in fondo con grande determinazione e coerenza. A differenza di quelli della sinistra, noi siamo uniti come un solo uomo: se Silvio Berlusconi decade dal Parlamento, noi ci considereremo tutti decaduti con lui».  
Silvio Berlusconi ieri sera è entrato verso le 20 nella sala Regina di Montecitorio. Tutto si sarebbe aspettato il leader del Pdl, tranne che una vera e propria ovazione da stadio dei “suoi” parlamentari che hanno rischiato di farlo commuovere. I due presidenti di gruppo di Camera e Senato, hanno espresso la volontà unanime di lasciare se la Giunta del Senato voterà per la decadenza di Berlusconi. In tale scenario, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non avrebbe altra scelta che sciogliere le Camere e indire nuove elezioni.
La Lega Nord, alleato storico di Berlusconi e ora all’opposizione, ha stavolta preso le distanze dal Pdl: «Non è il momento per le dimissioni dei parlamentari del Pdl –ha detto Umberto Bossi-, è invece il momento di stare in aula e rompere le palle al governo».  

Gianluca Natoli

 

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