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Il giorno di "Irishman"
di Scorsese alla Festa
del Cinema di Roma

Spazio anche a pellicole dei detenuti

La kermesse si concluderà domenica

di Marco Valentini21 Ottobre 2019
21 Ottobre 2019

Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci sono i protagonisti di THE IRISHMAN di Martin Scorsese, un'epica saga sulla criminalità organizzata nell'America del dopoguerra, raccontata attraverso gli occhi del veterano della Seconda Guerra Mondiale, Frank Sheeran - imbroglione e sicario - che ha lavorato al fianco di alcune delle figure più importanti del 20° secolo. Il film racconta, nel corso dei decenni, uno dei più grandi misteri irrisolti della storia americana, la scomparsa del leggendario sindacalista Jimmy Hoffa, e ci accompagna in uno straordinario viaggio attraverso i segreti del crimine organizzato: i suoi meccanismi interni, le rivalità e le connessioni con la politica tradizionale.

Alla Festa del cinema di Roma oggi arriva The Irishman. L’ultimo lavoro di Martin Scorsese, prodotto da Netflix, che vede il maestro italo-americano dirigere stelle del calibro di Al Pacino, Robert De Niro e Joe Pesci. La storia è ambientata nell’America post seconda guerra mondiale, con al centro un sottobosco criminale e misterioso, come misteriosa rimane la scomparsa del leggendario sindacalista in odor di mafia, Jimmy Hoffa. La pellicola è l’adattamento cinematografico del libro di Charles Brandt, “L’irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa”, basato sulla vita del sicario della mafia Frank Sheeran.

Il film di Scorsese sarà dunque il pezzo forte della quinta giornata del festival, che vedrà al centro anche l’italiano Deux, del regista Filippo Meneghetti, incentrato sulla storia d’amore tra due donne mature e il noir francese Trois Hours et une vie di Pierre Lemaitre. Spazio anche al Rebibbia Festival, con proiezioni, incontri e laboratori che coinvolgono la popolazione reclusa, fra l’Auditorium di Rebibbia e l’Auditorium del MAXXI.

Ieri invece è stato il giorno di “Downton Abbey”, tratto dalla serie cult ambientata negli anni tra il 1910 e il 1926, in un ambiente aristocratico inglese in decadenza ma ancora ricco di valori forti. “In tempi di Brexit, in cui abbiamo leader ai quali sembra mancare la dignità, è rassicurante rifugiarsi nell’epoca di Downton Abbey, fra uomini e donne d’onore con tradizioni e valori” ha sottolineato Jim Carter, interprete di uno dei personaggi più amati del racconto, il maggiordomo Carson.

La kermesse cinematografica romana, giunta alla quattordicesima edizione, si concluderà il prossimo 27 ottobre e come sottolineato dal direttore artistico, Antonio Monda, “non è stata concepita come un festival, ma come una festa del cinema, leggera e serena, curiosa, internazionale e dal rigore assoluto”.

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